RASSEGNA STAMPA SULL'ASSEMBLEA DEL 2 LUGLIO 2007
(Gazzetta di Mantova del 4 luglio 2007, pag. 30)
Tre pretendenti per il Teatro Sociale
Accanto al Comune spuntano una fondazione di Novara e una cordata modenese
di Igor Cipollina
Tre pretendenti per un palco. Troppo piccolo per accogliere tutti. Eppure. Il direttivo del Sociale non respinge nessuno. Blandisce la Fondazione Teatro Coccia di Novara, affidandole la stagione lirica 2007-2008, loda il coraggio della "cordata" di Modena con la sua «offerta strabiliante» e non chiude nemmeno la porta al Comune. La sbatte a metà. Così, se il vice Alberto Capilupi va all'attacco di via Roma, il presidente Guido Benedini s'affretta a gettare acqua sul fuoco delle polemiche.
L'attacco frontale è arrivato inatteso, sferrato dal consigliere più favorevole a un accordo col Comune (e la Provincia). Al termine dell'assemblea dei palchettisti di lunedì - racconta chi era presente - un Capilupi battagliero ha preso la parola per bollare la proposta come «inaccettabile, al punto che non ve la presentiamo nemmeno». L'onere della replica è toccato alla funzionaria Laura Baccaglioni, l'unica presente in rappresentanza di Comune e Provincia. Sul tappeto ci sarebbe un canone mensile (NOTA. ERRORE. LEGGASI annuale) di 150mila euro per una durata di 10 anni, spese gestionali comprese.
Benedini ha preso tempo. «Abbiamo alcune proposte che stiamo valutando e che sottoporremo ai palchettisti in settembre». Intanto, il Sociale si è portato avanti, affidando la stagione lirica a Carlo Pesta, sovrintendente della Fondazione Teatro Coccia. «Prima di tutto perché dobbiamo salvare la sovvenzione ministeriale - conferma Benedini -. Mi auguro e spero che ancora una volta il Comune e gli altri enti pubblici vogliano partecipare, accanto alle fondazioni private che mi hanno già promesso qualcosa». Messa in salvo la lirica, il nuovo corso del Massimo inizierà con l'anno nuovo. «Nel 2008 firmeremo un accordo che metta dei professionisti del teatro in condizione di rilanciare il Sociale. Purché siano disposti a rischiare del proprio».
È difficile strappare a Benedini un commento sulla proposta di Comune e Provincia, il presidente è diplomatico: «Stiamo aspettando. Non si tratta soltanto di una questione economica, ma di professionalità. Il Comune dovrà integrare la sua proposta con un progetto». Ma oltre che col Teatro Coccia di Novara, gli enti pubblici mantovani dovranno vedersela con una fondazione di Modena. Professionisti del teatro, che avrebbero offerto ben 500mila euro per restaurare il Massimo. Una lotta impari.
Nell'attesa, si confessa «perplesso» l'assessore alla cultura e vicesindaco Paolo Gianolio: «L'ultima volta che abbiamo incontrato il direttivo del Sociale, ci è stata sollecitata la formalizzazione della proposta perché si sarebbe dovuto decidere tutto nell'assemblea del 2 luglio. Adesso scopro invece che la questione non era nemmeno all'ordine del giorno. Più che avanzare una proposta seria, accollandoci uno sforzo finanziario notevole, non sappiamo cosa fare». Insomma, Gianolio sposa una linea attendista. E se Benedini chiede un'"integrazione", l'assessore replica: «La nostra è un'ipotesi di gestione, perché ci sembrava questa l'indicazione dei condomini, ai quali non si può chiedere di proporre concerti e spettacoli. Ma c'è anche il nostro impegno a organizzare delle stagioni teatrale e lirica di livello». E se alla fine fosse preferita un'altra offerta? «Se dovessero dirci di no perché c'è un'ipotesi di collaborazione più valida - risponde Gianolio - ne prenderei atto ma mi dispiacerebbe». Solo dispiacere? «Siamo disponibili a investire per il Sociale, ma non a spendere soldi per iniziative estemporanee». L'appello di Benedini perché gli enti pubblici sostengano la prossima stagione lirica cade nel vuoto: «Il nostro contributo era legato al perfezionamento dell'accordo». E sono 50mila euro in meno. Più i 130mila della Provincia.