«Disatteso l'accordo con la nostra area»

 

Testo integrale del documento firmato da sei dei dieci consiglieri comunali dei Democratici di sinistra

 

La proposta di Carra dei tre assessori da proporre per la giunta fatta ad inizio della riunione dell'Unione Comunale dei Ds non rap­presenta affatto una media­zione, ma piuttosto una for­zatura ed una rottura unilaterale dell'accordo stipulato l'8 dicembre tra Carra, Melli, la Brioni e Montanari. Per questo motivo, assieme ad altri, siamo usciti dalla sala dopo il dibattito e non partecipando al voto.

Prima della questione del­le rappresentanze c'è la ne­cessità di difendere la mora­lità e la credibilità della poli­tica di fronte al cinismo e al­le pratiche disinvolte di Car­ra e della Brioni.

In una situazione in cui il partito era diviso in tre com­ponenti che si sono coagula­te attorno a tre candidature, Montanari, Brioni e Borroni, è intervenuto un accor­do tra due di queste aree in cui veniva definito il sinda­co (Brioni), i componenti della squadra (Montanari, Maglia, Battù e Dian), i pas­saggi per definire i futuri as­setti dell'unione comunale, la candidatura di Burchiellaro nella lista Uniti nell'Uli­vo ed i rapporti da tenere con Rifondazione in campa­gna elettorale.

A fronte di questo accor­do i componenti dell'unione comunale che avevano espresso Montanari hanno riversato i propri voti sulla Brioni e questi sono stati de­terminanti affinchè essa po­tesse essere indicata come sindaco al tavolo della Fede­razione dell'Ulivo. Senza quell'accordo oggi la Brioni non sarebbe sindaco.

Oggi, dopo che questa area di persone ha sostenu­to la Brioni, ha fatto la cam­pagna elettorale e portato un contributo notevole eleg­gendo ben 6 consiglieri co­munali dei 10 complessivi appartenenti ai Ds con più di 900 voti di preferenza, il segretario provinciale dei Ds Carra ed il sindaco Brio­ni disattendono unilateral­mente l'accordo.

La motivazione appare ri­sibile ed insostenibile: sono mutate le condizioni ed il quadro politico. Se ciò fosse vero poteva intervenire una rinegoziazione tra le parti per portare ad un nuovo ac­cordo. La rottura unilatera­le dopo che la Brioni ha ottenuto il frutto di quell'accor­do, l'elezione, sta a significa­re un'altra cosa: che siamo in presenza di soggetti, il se­gretario dei Ds ed il neo-sindaco, che sono totalmente inaffidabili.

Quando un sindaco non ri­spetta un accordo come que­sto quale affidabilità potrà avere agli occhi dei cittadini, delle associazioni economiche, sociali, culturali con le quali si dovrà confronta­re in futuro? Che valore avrà la sua firma se con tan­ta facilità si è rimangiata gli impegni presi?

E nel partito quale credi­bilità potrà avere il suo gruppo dirigente se il suo massimo rappresentante lo­cale, il segretario provincia­le, disattende con grande di­sinvoltura accordi da lui sot­toscritti in qualità di garan­te?

Quando tra cittadini un patto non è rispettato si va dal legale per dirimere la questione. In una azienda quando la proprietà disat­tende un accordo stipulato con le organizzazioni sinda­cali i lavoratori hanno uno strumento efficace di lotta per ripristinare i loro dirit­ti: lo sciopero.

Ed è per questo che, per la storia umana e politica che ci contraddistingue, pur mantenendo la nostra ade­sione ai Ds e continuando a rappresentare i cittadini che ci hanno eletto nella Li­sta Uniti nell'Ulivo, non ci sentiamo più vincolati nel sostegno all'attuale sindaco Brioni e valuteremo volta per volta i comportamenti da tenere in consiglio comu­nale in relazione ai vari ar­gomenti in discussione.

 

Giovanni Buvoli

Giorgio Maglia

Mara Gazzoni

Francesco Agri

Albertino Montresor

Maurizio Vasori