DURI E PURI
di Alberto Capilupi
Si autodefinivano "duri e puri", andavano dicendo di essere gli unici rappresentanti del ricco e laborioso Nord (iniquamente sfruttato da "Roma ladrona") e sognavano per la "Padania" (regione inventata e priva di ipotetici confini) la "libertà" dall'Italia.
Che prospettive avrà questa "Lega Nord per l'indipendenza della Padania", ora che si è scoperto (o, meglio, ora che si è confermato) che anch'essa è ladrona, tanto da costringere il suo monarca assoluto a dimettersi per la vergogna (altrochè gesto nobile)?
Riuscirà Maroni a mandare in soffitta la denominazione del partito, le invenzioni geografiche, i velleitari propositi secessionistici, la puerile e risibile mitologia celtica del Po, le antipatiche cravatte verdi, la paura xenofoba, l'odioso razzismo, l'anti-meridionalismo, l'anti-italianismo, la demagogia populisticica, il modello assolutistico interno, dopo aver compiuto qualche opportuna epurazione nei confronti del "cerchio magico", di Calderoli e dei tanti squilibrati? Ma se si libererà della paura, dell'odio e delle invenzioni, che cosa gli resterà da giocare? O deciderà invece di mantenere il medesimo terreno attrattivo di coltura, cercando di essere più o meno come Bossi, circondato e sorretto da un nuovo "cerchio magico"?