PESCE GROSSO MANGIA PESCE PICCOLO

di Alberto Capilupi

Domenica 7 febbraio 2010 - Pesce grosso mangia pesce piccolo. In politica - almeno in quella italiana - è così. Quando un partito nasce dall'aggregazione di due coalizioni, quella numericamente maggiore tende ad eliminare quella minore.  Il Psi aveva inghiottito il Psdi. Il Pci aveva fagocitato lo Psiup. Il Ppi aveva messo alle corde i Democratici. Il Partito Democratico, nato troppo frettolosamente per insistenza di Arturo Parisi sul vago modello di quello americano (che però ha una storia totalmente diversa), ha sfasciato e mandato a casa il governo Prodi e tende, da quando è stato fondato, a tornare ad identificarsi con quello che, in maggioranza numerica ed ideologica, era prima: i Ds. Ma allora perchè è stata fatta questa operazione? Proprio a Mantova, raro baluardo del centro sinistra in Lombardia, il fenomeno (QUESTO Sì è IL VERO FENOMENO!!!) si è manifestato in maniera particolarmente vistosa ed aggressiva. Che cosa ci si aspettava che facesse, per reazione, la parte minore? Continuare a porgere l'altra guancia? Oppure cercare di resistere e di reagire dignitosamente (ALTRO CHE RIBELLI!!!)? La scelta, sofferta e non facile, è stata decisa all'unanimità, con la responsabile condivisione di una parte qualificata di ex Ds. Si è arrivati così alle primarie tra la Brioni e lo sfidante Ruggeri, generoso e coraggioso nell'accettare di scendere in campo. Da un lato i fedelissimi del sindaco: "Io alle primarie voto Fiorenza. Perchè mi fido". Dall'altro lato i contrari, che potrebbero dire: "Io non voto per Fiorenza. Perchè l'ho conosciuta e NON  mi fido". Il peso dei militanti è completamente sbilanciato, per ragioni numeriche e storiche, a favore degli ex Ds. Crediamo però che il resto della città non stia dalla parte di questo sindaco, che ripropone Mantova come la città dei NO e di estrema sinistra. Bisognerà vedere quanti di questi cittadini non brioniani si sentiranno di andare a votare alle primarie, indicando Ruggeri come candidato del Pd. Riteniamo comunque che moltissime persone e varie categorie professionali e imprenditoriali siano orientate in modo convinto verso l'ex parlamentare, ritenendolo all'altezza del compito e persona equilibrata, rassicurante e moderata.