GARA DELL’ACQUA
Carra, responsabile due volte di ciò che avviene alla Tea

7 gennaio 2011 -Mario Sella

 La Gazzetta del 3 gennaio, ha pubblicato un articolo a pag. 7 dal titolo: “Gara dell’acqua, il Pd all’attacco”. Il sottotitolo ed il grassetto evidenziavano la dichiarazione del parlamentare Marco Carra che si scaglia contro l’attuale Amministrazione Comunale di Mantova.
 Premesso che la salvaguardia dei quaranta posti di lavoro è un obiettivo obbligato, per il quale tutti dovremmo impegnarci, come per tutti i posti di lavoro, ma chi è cagion del proprio mal, pianga se stesso.
 Se oggi siamo di fronte a questa gara, prescindendo da modalità e contenuti che sono di esclusiva competenza del presidente di Tea e del consiglio di amministrazione, è perché l’amministrazione Brioni si è impegnata con tutte le sue forze per far fallire il progetto di Tea in Linea Group che avrebbe permesso di affrontare in termini assolutamente diversi il progetto di privatizzazione dei servizi pubblici avviato fino dal Governo Prodi.
 Linea Group è una holding importante che, oltre a Tea, coinvolgeva le aziende municipalizzate di Cremona, Pavia, Lodi, Rovato (60 Comuni del bacino dell’Oglio), con oltre un milione di utenze.
 Si interessa di acquisto e vendita di gas, di produzione e distribuzione di energia elettrica, di teleriscaldamento, del ciclo idrico dell’acqua, di ambiente e rifiuti, ecc... Era strategica per Tea. Linea Group aveva il torto di essere stata concepita dall’Amministrazione Burchiellaro (le successive traversie di Tea con Asm di Brescia, ecc., meritano un altro approfondimento.)
 Nonostante tentativi patetici, l’onorevole Carra è responsabile due volte di quanto sta avvenendo a Tea. La prima, perché avendo favorito lo smantellamento di Tea in Linea Group ha aperto le porte alle scelte attuali. La seconda, perché avendo creato le condizioni per la vittoria della destra ha, di fatto, permesso la nomina dell’attuale presidente e dell’attuale consiglio di amministrazione di Tea.
 Pdl e Lega dovrebbero ringraziare Carra, non so i 40 lavoratori di Depura.