“PENSARE L’IMPENSABILE”

23 settembre 2011 -Mario Sella

            Pensare l’impensabile, non è un ossimoro, ma la formula con la quale la scrittrice americana Diane Coyle, ha tentato di introdurre nel pensiero americano un’eresia come “l’economia dell’abbastanza”.

E’ un pensiero che fa parte della cultura europea da oltre centocinquanta anni, ma che nella patria del Capitalismo era considerato, appunto, un’eresia.

Ora che il capitalismo sta conoscendo la sua “nemesi”, senza scorgere all’orizzonte nessuna possibile via d’uscita, anche in quel paese si sta facendo strada un pensiero che ha conosciuto nel nostro paese un momento di felice diffusione nei primi anni sessanta del secolo scorso con il club dei dieci di Roma guidato da Aurelio Peccei. Il risultato del lavoro di questo gruppo formato da pensatori e scienziati è stato illustrato nel volume:“I limiti dello sviluppo”, ma come sempre accade quando le intuizioni sono troppo precoci rispetto alla sensibilità della maggioranza, queste vengono presto scordate, salvo riprenderle quando i tempi potrebbero essere troppo maturi e il danno irreparabile.

Negli ultimi cinquant’anni è stata sviluppata una tecnologia in grado di inondare i mercati di ogni cosa che la mente umana si è ingegnata a creare, liberando una quantità crescente di braccia umane dalla fatica bruta, ma anche dalla possibilità di trovare lavoro.

Per un certo periodo, le braccia liberate, sono state utilizzate moltiplicando i bisogni che la gente sentiva di dover esaudire, ma quando le espulsioni hanno superato questa possibilità, i problemi della disoccupazione e della sotto occupazione hanno iniziato a farsi sentire. Questo è accaduto perche, gran parte del “valore aggiunto” creato dalla produzione con macchine sempre più automatizzate, non finiva e non finisce nelle mani di un numero sufficientemente alto di persone, ma in quelle dei pochi fornitori di capitali per l’acquisto di quei macchinari. La gente che partecipa alla produzione è sempre meno e rappresenta ormai una nicchia che non risente per niente della crisi, ma che non è in grado di assorbire tutto quanto è offerto. I detentori dei capitali e del sapere, hanno scremato gran parte della ricchezza prodotta dal mondo industrializzato sterilizzando in sostanza attorno a se tutto il terreno che non riesce più ad alimentarsi.

La ricchezza che è ostentata da chi è inserito nel sistema (basta guardare il numero spropositato di SUV che circolano nelle strette vie delle nostre città) è enorme, ma è sempre più stridente con la massa crescente di giovani e meno giovani che di questa ricchezza vede solo gli effetti.

Ignorare questo problema non è più possibile e richiede al più presto una soluzione, prima che sollevazioni incontrollate finiscano per complicare qualsiasi intervento.

Il grido disperato del responsabile dell’economia greca, Venizelos, che invoca: “lavoro, lavoro, lavoro”, davanti ai responsabili del salvataggio del suo paese che parlano di debito, di banche, di interessi e di sacrifici, la dice tutta di quale sia il problema fondamentale che hanno tutti i paesi industrializzati (nel mese di agosto, negli USA, non è stato creato nessun nuovo posto di lavoro).

Per il momento, su tutti i giornali e in tutte le dichiarazioni, campeggia un feticcio: “Sviluppo”!

Ancora una volta, nessun accenno al fatto che lo sviluppo ha dei limiti imposti: dallo spazio, dalla disponibilità di materie prime, dalla natura che non può essere violentata.

Una prima risposta potrebbe essere: “Lavorare meno per lavorare tutti”, ma questa soluzione risente troppo di un’ideologia che è stata archiviata.

Una soluzione che non potrà essere più a lungo ignorata è un accordo del tipo “Bretton Woods”, che ponga le basi, questa volta, per una spartizione del lavoro a livello continentale. Lasciare al mercato le redini per guidare la ripresa è impensabile (se siamo a questo punto lo dobbiamo al mercato). Prima diventeremo consapevoli di questa necessità e prima potremo avviare a soluzione il problema della nostra sopravvivenza.

Mario Sella V. Carso 2 Mantova T. 3334286408