UN PAESE GOVERNATO DA NANI E BALLERINE
di Mario Sella
Che questo paese fosse governato da una classe politica mediocre ed eticamente discutibile, prima dei recenti avvenimenti nel nord Africa, era convinzione di molti italiani. Ora lo scoramento di chi ha a cuore il buon nome del nostro paese non può cadere più in basso di quanto siano caduti “i nani e le ballerine” che ci governano. Ma quale politica estera ha l’Italia? Quale idea dell’Europa ha questo governo che non riesce a trovare un accordo con i nostri partner europei?
Le domande potrebbero continuare per mille altre argomentazioni, ma queste due sono sufficienti per darci un’idea della pochezza di Berlusconi e del suo governo.
Questa maggioranza, semplicemente, non ha una politica estera perché il suo principale alleato e sostenitore, non ha alcuna visione del mondo, soprattutto del mondo moderno, concentrato come è su una visione localistica dei problemi che lo interessano e lo angustiano. Non potrebbe essere altrimenti, viste le origini e le principali doti del suo fondatore e conduttore unico, Umberto Bossi.
Tecnicamente, questo governo non ha più una maggioranza viste le recenti delibere sul caso Libia, avversate dal suo principale sostenitore e passate grazie alla responsabilità delle opposizioni, ma continua a restare in sella.
Gli interessi personali del capo del governo con la Libia di Gheddafi o con la Russia di Putin, non sono gli interessi dell’Italia; vantare rapporti personali particolarmente intimi con dittatori o governanti di paesi “poco democratici”, non aiuta la politica estera italiana ad avere maggiore considerazione nei confronti di tutti gli altri paesi del mondo, ma, anzi, la rende più problematica per la naturale diffidenza che suscita questo comportamento. Non è tanto il rapporto personale tra due governanti che può sviluppare le corrette relazioni tra due paesi che vogliono essere amici, quanto l’intreccio complesso di relazioni multilaterali che debbono coinvolgere numerose personalità istituzionali, del mondo della finanza, dell’industria e del commercio. La simpatia personale che può esistere tra due governanti, non guasta, ma quello che è avvenuto tra Berlusconi e Gheddafi, tra Berlusconi e Putin, lo abbiamo visto nei rapporti segreti dei vari ambasciatori, pubblicati dai giornali, ha suscito una enorme diffidenza tra i nostri principali alleati e ci ha portato solo discredito.
Per le ultime vicende libiche, si potrebbe ora usare la fin troppo abusata espressione: “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, ma non è così perché tutte le gocce cadono ormai da tempo su uno “spandimento” che ha soltanto insozzato (è il termine meno forte che mi sento di usare) questo nostro sfortunato paese.
Il Capo del Governo, il nostro Ministro degli Esteri, il Ministro della difesa, lo stesso Ministro degli interni, sembrano delle “ballerine” che si muovono su un palcoscenico aperto al mondo, in totale e completa “disarmonia”, facendoci apparire quello che l’Italia non è: un paese disarticolato ed allo sbando. Le manifestazioni di grande affetto attorno al Presidente Giorgio Napolitano in occasione delle celebrazioni dell’Unita d’Italia, ci dicono, ci raccontano di un paese diverso, di un paese che soltanto per una sfortunata coincidenza si trova ad essere governato da personaggi”improponibili” in qualsiasi altro momento storico. Non so quanto questo spettacolo possa ancora durare, ma le comiche finali, dopo il salto del gambero di Berlusconi con le dimostrazioni di affetto nei confronti di Gheddafi, sono già finite. Si attende soltanto che cali il sipario: speriamo che il siparista non si sia addormentato.
Mario Sella V. Carso 2 Mantova T 3334286408 - 22.03.2011