UNA CONGIURA DI PALAZZO

di Mario Sella

            Per qualche mese è sembrato che l’Italia avesse fatto un tuffo nel passato, ai tempi della grande Balena bianca che vedeva, dopo ogni vittoria elettorale ed il varo del primo governo, iniziare, da parte delle correnti interne insoddisfatte, un lavorio di logoramento che sfociava inevitabilmente nelle dimissioni e nel varo di un nuovo governo. Il sistema del bipolarismo, sembrava avere posto fine a questo malcostume che non permetteva di stabilire le effettive responsabilità di una prolungata azione di governo. Nella DC c’erano, al tempo stesso, forze di governo e di opposizione che finivano per dare compiutezza alla “normale” dialettica democratica.

Chi ha tentato di operare lo stesso giochetto con il governo Berlusconi, aveva fatto male i conti e non ha ancora compreso quale danno, questa apparente vittoria di Pirro, potrà arrecare al sistema democratico del nostro sventurato Paese.

Si è creata una estrema confusione dei ruoli delle forze di governo e di opposizione, fino a prefigurare alleanze tra forze che appartengono a culture e tradizioni completamente opposte.

Si è parlato di un nuovo CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) per mandare a casa Berlusconi e ristabilire normali condizioni di dialettica democratica. Dopo la delusione che ha visto l’opposizione raccogliere la pelle di muta del serpente, anziché la pelle del Caimano, devo dire che, senza troppo riflettere, anch’io ho plaudito questa proposta. Ma ci sono dei cicli storici che devono trovare compimento fino alle loro estreme conseguenze, perché nella mente della gente, maturi la convinzione della necessità di cambiare registro.

In tutte le società ci sono delle “avanguardie culturali” che comprendono le conseguenze di determinate azioni, si battono, strillano, sfilano e cercano di spiegare, ma non sortiscono alcuna conseguenza. La ragione dipende dal fatto che, la “gente” che non si trova in estrema difficoltà, tende a conservare la situazione nella quale si trova, trasformandosi nel migliore supporto del governo. In tempo di crisi, un governo come quello di Berlusconi, che si limita a temporeggiare sperando che torni il sole, senza imporre i sacrifici indispensabili per porre le basi della successiva ripresa, se non trova consapevolezza, nella maggioranza del popolo, che questi sacrifici sono inevitabili, tenderà ad allontanare da se questo amaro calice.

La democrazia, fondata sul libero voto dei cittadini, è il sistema migliore di governo che fino a questo momento storico sia stato inventato, ma quando la libertà dei cittadini viene condizionata e manipolata da informazioni tendenziose, prive di un contraddittorio efficace (basta guardare gli spot sulle centrali nucleari), allora non saranno “i migliori” a governare e, questo, determina gravi conseguenze.