IL BIS DELLA MONNEZZA IN CAMPANIA

a cura di Maurizio D'Angelo

 

Il recente bis della monnezza in Campania è un tema quasi obbligato. Ovviamente, e posso immaginare in "Padania", è tutta una fucilazione e un compatimento di questi imbecilli che non sono capaci di gestirsi le proprie cose.
Le note che seguono non sono una difesa ma gradirei un parere ...

Primo punto:
La domanda che non ha risposta

Penso che un po' tutti si chiedano: “ma è mai possibile, ogni volta è sempre lo stesso copione, si cerca un posto dove sversare e si tira avanti per un po' senza utilizzare il tempo recuperato per ovviare agli inconvenienti ? Ma questi son proprio degli inetti incapaci !”.
Salvo che non si ritenga, d'altronde possibile, che i napoletani, novelli Jeckill/Hyde, smarriscano del tutto ogni barlume d'intelligenza con la monnezza...
Intanto, abbiamo una parziale smentita dal momento che le altre città campane non sono in situazioni critiche e diverse, anzi, sono fra le ultravirtuose in materia di differenziata: Salerno ha raggiunto il 60% , dato di tutto rispetto.
Per completezza, va pur detto che Napoli è arrivata quasi al 20% che, se non è un gran dato è pur sempre quasi a livello di Roma.
Sempre per completezza, va detto che una differenziata efficace e tuttavia lontanissima dal riciclo tedesco è quella nella quale si provveda a separare il cosiddetto “umido” dal resto dei rifiuti.
Efficace perchè, in sé, l'umido non è la causa del rapido esaurimento delle discariche ma è la loro “aromatizzazione” nonché è alla base – in simpatica comunella con vari materiali chimici – del micidiale percolato.
Ma, proviamo comunque a fare uno sforzo di fantasia, anche con la completa separazione dell'umido, ci troveremmo sempre di fronte a un problema grosso come una casa.


E qui, veniamo al secondo punto che francamente mi sgomenta perchè mi fa pensare che siamo in mano a dilettanti allo sbaraglio a tutti i livelli.

Secondo punto
ovvero dell'impenetrabilità dei corpi


Considerato che, al momento, è in funzione un solo inceneritore (altri sono ancora allo stato di progetto) che, nonostante gli spot pubblicitari non sembra un prodotto d'avanguardia e, comunque, funziona solo su una delle tre linee (capirai...), che è necessario sistemare da qualche parte la massa di rifuti per tutto il tempo necessario all'iter di progettazione e realizzazione degli impianti di smaltimento definitivo, il tema reperimento di discariche diventa fondamentale.

Ammesso e non concesso che siano stati eliminati tutti gli interessi malavitosi che gravitano nel ciclo rifiuti, che i rifuti stessi siano “inerti” (nel senso che l'umido sia stato raccolto a parte al 100%) devono purtroppo essere individuati nuovi siti per lo sversamento perchè le vecchie discariche – quale più quale meno – sono altamente tossiche.
In questo, un ringraziamento va rivolto anche a tante imprese del Nord che, consapevolmente (i prezzi di smaltimento praticati dalla camorra erano largamente inferiori a quelli richiesti per uno smaltimento effettuato secondo tutti i canoni) hanno affidato il compito dello smaltimento di rifiuti tossici ad aziende che – come si è visto – non erano precisamente il meglio. Non credo sia tanto fantasioso ipotizzare il reato di ricettazione: se compro un bene a prezzo sospetto rischio di essere incriminato per ricettazione ? E se acquisto un servizio ?

La prima crisi campana, a questo proposito, deriva dalla ficcante azione della magistratura che via via che svolgeva indagini che – va detto – partivano anche da denunce di cittadini (altro che omertà e strafottenza o scarso senso civico), verificando l'effettiva pericolosità di certi siti che doveva fare ?  Li sequestrava. Così sottraendo spazio non agevolmente sostituibile.
Nel frattempo (quando gli imbecilli sono all'opera c'è da tremare) il famoso contratto con l'Impregilo (a suo tempo concluso dalla giunta regionale di centrodestra, tanto per una puntualizzazione, non è che di là tutte vergini e di qua...lasciamo perdere...) lasciava alla Società anche il compito di reperire i siti per l'inceneritore e stoccaggio balle.
Ovviamente, una qualsiasi impresa si muove secondo criteri “decisionisti” ed economici strettamente che, va detto, non erano i più idonei per un tema tanto spinoso. Sarebbe stato compito della politica (che, a pensar male..., forse era ben contenta d'aver lasciato ad altri la “rogna”) interfacciarsi con i cittadini interessati. Non lo si poteva nè lo si doveva chiedere all'impresa realizzatrice delle opere.
Questo modo scriteriato di procedere ha innescato il più esasperato dei fenomeni che gli americani chiamano Nimby (not in my backyard) e noi potremmo chiamare Noquilà (No qui, là). Perchè è chiaro che quando si fosse abbandonato un sito sotto la pressione delle proteste popolari, dopo, dovunque si fosse andati, ci sarebbe stata la stessa reazione. E questo anche nella stessa Regione, non c'è bisogno di farsi negare la disponibilità da Regioni leghiste.
Il livello di ingovernabilità che si raggiunse (ricordi ai tempi di Prodi ?) credo sia all'origine di una normativa riassumibile nel concetto “ognuno si tenga la sua e pensi a smaltirla”.
In sé, sembra norma di buon senso.
Onestamente non so se sia stabilita a livello nazionale o di regione, ma credo sia norma regionale e, in tal caso, è anche peggio (pur tenendo conto delle motivazioni imperiose che l'hanno determinata). Infatti, se un amministratore nazionale può anche non avere una completa conoscenza del territorio interessato, da un amministratore regionale è il minimo che si possa pretendere, o no ?
Come che sia, l'attuale Governo affrontò il problema con grande energia, in apparenza risolvendolo.
Ha invece commesso un clamoroso errore le cui conseguenze si stanno vedendo.
Perchè, quando si è in emergenza, è indispensabile l'azione energica, ma dirigendola su obiettivi scelti con criteri logici e di elementare buon senso. Anche se la Regione Campania non è territorialmente fra le più grandi, è per popolazione la seconda dopo la Lombardia (10,4% e 16,4% rispettivamente).
Ma, santocielo, possibile che nessuno si sia chiesto: com'è distribuita sul territorio regionale questa popolazione? E come a livello provinciale? E comunale?

Perchè, se ci si fosse posti queste domande, le risposte avrebbero dato precise indicazioni su come dirigere tanta energia anche militare. Oggi non si sarebbe all'ennesima figura di sterco che, piaccia o non piaccia, all'estero vien vista come italiana senza troppi distinguo.

E veniamo al dunque: allego una serie di carte tratte dall'Atlante Tematico del TCI in collaborazione col CNR: l'edizione è del 1989 ma non credo siano superate nei fondamenti. Non è materiale segreto o riservato, sono acquistabili presso qualsiasi libreria del Tci.

Partiamo dalla prima (e relativa legenda), abbiamo un primo panorama del territorio visto nel suo utilizzo
Passiamo alla seconda, che evidenzia la densità della popolazione su base comunale. Qui sono riportati tutti gli 8000 Comuni italiani, le Provincie, le Regioni (i relativi confini sono via via più marcati dal Comune alla Regione).
Tanto per completezza ho inserito anche la carta delle Regioni Padane.  
Infine la carta della distribuzione della popolazione, nonchè testi esplicativi dei criteri di rilevazione  del Touring.
Ora, mi chiedo, ma occorre uno specialista per capire quel che capirebbe anche un bambino ?
Intanto il raffronto è sempre utile; soffermiamoci dapprima sull'estensione dei singoli Comuni: a Sud spicca l'esiguità territoriale del Comune di Napoli (per giunta, in violetto, top della densità x km2) e si provi a confrontarlo con il Comune di Foggia ... tanto per fare un esempio. Clamoroso il caso di Roma: se Napoli avesse la stessa estensione (e la densità abitativa dei Comuni della cintura la giustificherebbe) ... probabilmente avrebbe ancora il primato italiano di popolazione.
Si penserà che forse la Provincia ... no, anche questa è ristretta, a nord-ovest sulla costa arriva poco oltre i Campi Flegrei, Caserta è lì subito a nord, per un breve tratto c'è quella di Benevento, ad Est arriva Avellino e infine Salerno a Sudest.
 Le origini di queste suddivisioni del territorio sono antichissime, la Provincia di Napoli corrisponde più o meno al territorio del Ducato di Napoli prenormanno ....
A parte il piccolo particolare che in tutta la Provincia di Napoli - in termini di densità di popolazione non c'è un buco libero (poi incrociamo questa carta con quella dell'utilizzo del territorio e abbiamo il quadro completo), nelle sole altre Provincie, oltre ad una minor densità di popolazione nei Capoluoghi e ampie zone disabitate,si trovano alcune aree, non vaste peraltro che, dalla carta dell'uso del territorio, sono di agricoltura estensiva  (nelle quali l'impatto di discariche a norma sarebbe meno pesante).
Tanto detto, ma davvero stiamo operando al meglio continuando ad ostinarci a stipare rifiuti secondo il criterio "a ciascuno il suo" ? A me questo modo di agire ricorda molto l'automobilista che nella neve continua ad accelerare rabbiosamente pensando così di supplire alla mancanza di catene o gomme idonee e si pianta sempre di più.
Oltretutto, impiantare in territori comunali praticamente spopolati alcune discariche indispensabili a creare il tempo necessario alla realizzazione degli apparati del ciclo integrale (inceneritori, ma anche centri di selezione dell'indiffernziato secco, di lavorazione dell'umido ) vorrebbe dire possibilità di compensare sontuosamente le sparute popolazioni di quelle zone senza un onere eccessivo, aspetto davvero non trascurabile.


 


Uso del suolo

 

 


Uso del suolo legenda

 


Comuni, Provincie, Regione

 

 


Comuni, Provincie, Regione Nord


 

 


Legenda densità popolazione

 

 


Distribuzione della popolazione

 

 


Criteri rilevazioni

 

Distribuzione della popolazione legenda