PASSAPAROLA
tramite Maurizio D'Angelo, 3 ottobre 2011
-------- Messaggio originale --------
Oggetto: | LA CRISI DEGLI ASINI |
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Data: | Mon, 3 Oct 2011 13:43:21 +0200 |
Mittente: | mario actis <matis1952@gmail.com> |
A: | undisclosed-recipients:; |
LA
CRISI DEGLI
ASINI
Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un
villaggio. In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi
passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino
che gli sarebbe stato offerto. I contadini erano effettivamente
un po' sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono
tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una
pasqua. L'uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì
150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i
propri animali. Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che
non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio.
Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe
comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò
dal villaggio. Il giorno dopo, affidò al suo socio la mandria
che aveva appena acquistato e lo inviò nello stesso villaggio
con l'ordine di vendere le bestie 400 € l'una. Vedendo la
possibilità di realizzare un utile di 100 €, la settimana
successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a
quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far
ciò, si indebitarono con la banca. Come era prevedibile, i due
uomini d'affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i
soldi guadagnati e tutti gli abitanti del villaggio rimasero con
asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli. Gli
sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i
prestiti. Il corso dell'asino era crollato. Gli animali furono
sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal
banchiere. Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal
sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi, sarebbe
stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di
tutti i prestiti fatti al Comune. Per evitare questo disastro,
il sindaco, invece di dare i soldi agli abitanti del villaggio
perché pagassero i propri debiti, diede i soldi al banchiere
(che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore). Eppure
quest'ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò
i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così
tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti. Vedendo il
proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla
gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l'aiuto dei
villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto
aiutarlo in nessun modo poiché avevano vissuto la medesima
disgrazia. Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti
decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole, per i
servizi sociali, per le strade, per la sanità ... Venne
innalzata l'età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti
pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono
aumentate. Dicevano che era inevitabile e promisero di
moralizzare questo scandaloso commercio di asini. Questa triste
storia diventa più gustosa quando si scopre che il banchiere e
i due truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola
delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte. Noi li
chiamiamo fratelli Mercato. Molto generosamente, hanno promesso
di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente. Questa
storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli
abitanti del villaggio. E voi, cosa fareste al posto loro? Che
cosa farete? Se questa storia vi ricorda qualcosa, ritroviamoci
tutti nelle strade delle nostre città e dei nostri villaggi
Sabato 15 ottobre 2011 (Giornata internazionale degli indignati)
... e fate circolare questa storiella....
..... ma sopratutto
"NON SIATE ASINI NEL CREDERE A TUTTO CIO' CHE VI DICONO
!!!"