il condono fiscale, contenuto nella Legge Finanziaria del 2003; l’estensione del condono edilizio alle aree protette; il cosiddetto Lodo Cassazione, norma fatta su misura per la Mondadori.
Diverse sono state le norme che favoriscono le società di Berlusconi dal punto di vista fiscale, approvate dai governi Berlusconi; fra queste, come verrà illustrato più avanti, ci sono:
la legge Tremonti del 1994 per la detassazione degli utili reinvestiti; il cosiddetto Decreto Salva-Calcio; la detassazione delle plusvalenze da partecipazione; la riduzione delle aliquote fiscali per i redditi dei più abbienti.
LEGGI AD PERSONAM
Tra le leggi ad personam da ricordare, fatte dai governi Berlusconi a partire dal 1994, ci sono:
il Decreto Biondi, approvato il 13 luglio 1994, provocò la scarcerazione immediata di 2764 detenuti, dei quali 350 erano colletti bianchi coinvolti in Tangentopoli (compresi la signora Poggiolini, l’ex ministro Francesco De Lorenzo e Antonino Cinà, il medico di Totò Riina), al fine di impedire l’arresto di Paolo Berlusconi, del capo dei servizi fiscali della Fininvest Salvatore Sciascia e di Massimo Maria Berruti, consulente del gruppo Fininvest;
la Legge sulle Rogatorie, approvata nel 2001, serviva a cancellare le prove giunte dall’estero per rogatoria ai magistrati italiani, comprese ovviamente quelle che dimostrano le corruzioni dei giudici romani da parte di Previti & C;
la non ratifica del Mandato di cattura europeo (2001), da parte del governo Berlusconi, vide l’Italia come unico paese fra quelli dell’Unione europea a non aver ratificato, ma solo relativamente ai reati finanziari, ai reati contro la Pubblica amministrazione, e il motivo della mancata ratifica, secondo “Newsweek”, è che Berlusconi temeva di essere arrestato dai giudici spagnoli per l’inchiesta su Telecinco;
la Legge Frattini sul conflitto d’interessi, approvata il 28 febbraio del 2002, che consente di “legalizzare” la posizione di conflitto di interessi di Berlusconi: chi possiede aziende e va al governo, ma di quelle aziende è soltanto il “mero proprietario”, non è in conflitto d’interessi e non è costretto a cederle, quindi l’unica conseguenza per il premier è stato lasciare la presidenza del Milan;
la depenalizzazione del falso in bilancio, legge fatta dal governo Berlusconi nel 2002, ha permesso a Berlusconi di ottenere l’assoluzione perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato” nel processo All Iberian 2 e nell'ambito dell'ultimo stralcio del processo SME, e di giungere alla prescrizione nel processo sul caso del calciatore Lentini;
la Legge Cirami sul legittimo sospetto, approvata il 5 novembre 2002, che reintroduce il concetto di “legittima suspicione” sull'imparzialità del giudice, quale causa di ricusazione e trasferimento del processo, viene sistematicamente invocata dagli avvocati di Berlusconi e Previti nei processi che li vedono imputati;
il cosiddetto Lodo Schifani (legge n.140/2003), per l’impunità delle alte cariche dello stato, ha consentito la sospensione dei processi a carico di Berlusconi fino alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale;
la riapertura dei termini per il condono fiscale, Dl 143 del 24 giugno 2003, estende il condono a coloro che hanno “concorso a commettere i reati”, anche se non hanno firmato la dichiarazione fraudolenta, come nel caso dei 9 coimputati del premier, accusati di aver aiutato Berlusconi a evadere con fatture false o gonfiate;
la cosiddetta Legge ex-Cirielli, Legge n. 251/2005, denominata anche legge salva-Previti, ha introdotto una riduzione dei termini di prescrizione per gli incensurati e trasformato in arresti domiciliari la detenzione per gli ultrasettantenni, consentendo l'estinzione per prescrizione dei reati di corruzione in atti giudiziari e falso in bilancio nei processi "Diritti tv Mediaset" e”Mills” a carico di Berlusconi;
la cosiddetta Legge Pecorella, che introduceva l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento, fu respinta dal presidente Ciampi in quanto incostituzionale, così Berlusconi la ripresentò uguale per farla riapprovare (legge n.46) nel gennaio 2006, ma la Consulta la bocciò con la sentenza n. 26 del 2007;
Il cosiddetto Lodo Alfano (legge n. 124/2008), per l’impunità delle alte cariche dello stato, ha consentito la sospensione dei processi a carico di Berlusconi fino alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale, nonostante le pressioni ricevute da quest’ultima;
il cosiddetto legittimo impedimento, legge del 7 aprile 2010 n. 51, che consente di rinviare i processi per Berlusconi e i ministri, si applica per tutte quelle attività "coessenziali" alle funzioni di governo e a certificare che esiste un impedimento "continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni", sarà la Presidenza del Consiglio;
il cosiddetto decreto “salva liste”, Dl 5 marzo 2010 n. 29, è stato il tentativo, palesemente incostituzionale (comma IV art. 72, art.117 della costituzione), da parte del governo Berlusconi di cambiare le regole nel corso della competizione elettorale;
il Disegno di legge sul “processo breve” stabilisce che per l'imputato incensurato, il processo non può durare più di sei anni (due anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità), tutto a beneficio di Berlusconi nelle vicende sui diritti tv Mediaset, Mediatrade, corruzione dei senatori.
LEGGI AD AZIENDAM
Berlusconi a suon di leggi ad aziendam ha triplicato il proprio patrimonio, in particolare dall’inizio del 1994 (3,1 miliardi di euro), quando è entrato in politica, al 2005 (12 miliardi di euro secondo Forbes).
Di seguito si riportano le norme approvate dai governi Berlusconi che, in modo evidente, hanno favorito le società del premier e la crescita del suo patrimonio:
la Legge Tremonti, approvata il 10 giugno 1994, per la detassazione del 50% degli utili reinvestiti dalle imprese, ha consentito alla neonata Mediaset di risparmiare 243 miliardi di lire di imposte sull’acquisto di diritti cinematografici per i film d’annata;
la cosiddetta Tremonti-bis, Legge del 18 ottobre 2001 n. 383, abolisce l’imposta su successioni e donazioni per i patrimoni superiori ai 350 milioni di lire (fino a quella cifra l’imposta era già stata abrogata dal centrosinistra);
il cosiddetto “Decreto Salva-Calcio”, Decreto legge n. 282/2002, introduce una norma che consente alle società di calcio (tra cui il Milan che risparmia 242 milioni di euro) di diluire le svalutazioni dei cartellini dei calciatori sui bilanci in un arco di dieci anni, con importanti benefici economici in termini fiscali;
il condono fiscale, contenuto nella Legge Finanziaria del 2003, ha consentito a Berlusconi di sanare con appena 1800 euro un’evasione di 301 miliardi di lire contestata dai pm di Milano e a Mediaset di sanare le evasioni di 197 milioni di euro, contestate dall’Agenzia delle entrate, pagandone appena 35;
la detassazione delle plusvalenze da partecipazione, riforma introdotta da Tremonti nel 2003, venne subito utilizzata dal premier Berlusconi nell’aprile 2005 quando cedette il 16,88% di Mediaset detenuto da Fininvest per 2,2 miliardi di euro, risparmiando 340 milioni di euro di tasse;
il Decreto Salva-Rete 4, firmato da Berlusconi il 24 dicembre 2003, concede una proroga per continuare a far trasmettere Rete 4 in analogico, a danno di Europa 7, pur non avendo la concessione per farlo dal 1999;
la Legge Gasparri del 2004, sul riordino del sistema radio-televisivo e delle comunicazioni, assicura che Rete 4 non avrebbe sforato il tetto antitrust perché, entro il 30 aprile 2004, il 50% degli italiani avrebbe dovuto captare il segnale del digitale terrestre, però, a quella data, solo il 18% della popolazione riceveva il segnale digitale, inoltre, tale legge regala a Mediaset una potenziale crescita dei ricavi di 1-2 miliardi di euro l’anno, come ha candidamente ammesso lo stesso Fedele Confalonieri;
le norme sull’acquisto del decoder, cui fanno riferimento la Legge n.350/2003 (Finanziaria 2004) e la Legge 311/2004 (Finanziaria 2005), introducono un incentivo statale all'acquisto di decoder e a beneficiare in forma prevalente dell'incentivo è la società Solaris, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo "Mhp", controllata al 51 per cento da Paolo e Alessia Berlusconi;
l’estensione del condono edilizio alle aree protette, Legge n.308/2004, inserisce le zone protette tra le aree condonabili e tra queste ci sono anche le aree di Villa Certosa di proprietà della famiglia Berlusconi;
la riduzione delle aliquote fiscali per i redditi dei più abbienti, varata dal governo Berlusconi a fine 2004, consente a Berlusconi, secondo i calcoli de L’Espresso, di risparmiare 764.154 euro all’anno;
il Testo unico della previdenza complementare, Decreto legislativo n. 252 del 2005, prevede norme che favoriscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale, a beneficio soprattutto di Mediolanum di proprietà della famiglia Berlusconi;
il servizio Postescuola di consegna e ordinazione, per telefono e online, dei libri di testo destinati agli alunni della scuola secondaria, tramite l’accordo stipulato il 9 giugno 2005 tra il Ministero dell’Istruzione e le Poste Spa, ha previsto la consegna dei libri tramite la Mondolibri Bol, una società posseduta al 50 per cento da Arnoldo Mondadori Editore Spa, di cui è mero proprietario Berlusconi;
l’innalzamento dal 10% al 20% del tetto per l’acquisto di azioni proprie, da parte delle società quotate in borsa, è stato subito messo in atto dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset;
lo spostamento di pubblicità da Rai a Mediaset da parte delle aziende e delle istituzioni controllate dal governo: ministeri, Poste, Eni, Enel, ecc., si è verificato in misura cospicua da quando nel 2008 Berlusconi è tornato al governo;
il Decreto legge n. 185/2008 ha stabilito l’aumento dal 10 al 20% dell'aliquota IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset;
le norme contenute nel decreto Romani, entrato in vigore il 15 marzo 2010, regolano gli spazi pubblicitari televisivi a vantaggio di Mediaset e a svantaggio di Sky, costretta a scendere entro il 2013 dal 18 al 12% di affollamento orario di spot;
il cosiddetto Lodo Cassazione, norma fatta su misura per la Mondadori, inserita di nascosto all'interno del Dl incentivi del 25 marzo 2010, consente di archiviare i processi tributari arrivati in Cassazione con due sentenze favorevoli al contribuente mediante il pagamento del solo 5% del valore della lite.
Ultimo aggiornamento ( Domenica 15 Agosto 2010 09:56 )
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(Fonte: Marco Travaglio da Il fatto quotidiano del 12 marzo 2010)
1. Decreto Biondi (1994). Approvato il 13 luglio 1994 dal governo
Berlusconi I, vieta la custodia cautelare in carcere (trasformata al massimo in
arresti domiciliari) per i reati contro la Pubblica amministrazione e quelli
finanziari, comprese la corruzione e la concussione, proprio mentre alcuni
ufficiali della Guardia di Finanza confessano di essere stati corrotti da
quattro società del gruppo Fininvest (Mediolanum, Videotime, Mondadori e Tele+)
e sono pronte le richieste di arresto per i manager che hanno pagato le
tangenti. Il decreto impedisce cioè di arrestare i responsabili e provoca la
scarcerazione immediata di 2764 detenuti, dei quali 350 sono colletti bianchi
coinvolti in Tangentopoli (compresi la signora Pierr Poggiolini, l’ex ministro
Francesco De Lorenzo e Antonino Cinà, il medico di Totò Riina). Il pool di
Milano si autoscioglie. Le proteste di piazza contro il “Salvaladri”
inducono la Lega e An a ritirare il consenso al decreto e a costringere
Berlusconi a lasciarlo decadere in Parlamento per manifesta incostituzionalità.
Subito dopo vengono arrestati Paolo Berlusconi, il capo dei servizi fiscali
della Fininvest Salvatore Sciascia e il consulente del gruppo Massimo Maria
Berruti, accusato di aver depistato le indagini subito dopo un colloquio con
Berlusconi.
2. Legge Tremonti (1994). Il decreto n.357 approvato dal
Berlusconi I il 10 giugno 1994 detassa del 50% gli utili reinvestiti dalle
imprese, purchè riguardino l’acquisto di “beni strumentali nuovi”.La
neonata società Mediaset (che contiene le tv Fininvest scorporate dal resto del
gruppo in vista della quotazione in Borsa) utilizza la legge per risparmiare 243
miliardi di lire di imposte sull’acquisto di diritti cinematografici per film
d’annata: che non sono beni strumentali, ma immateriali, e non sono nuovi, ma
vecchi. A sanare l’illegalità interviene il 27 ottobre 1994 una circolare
“interpretativa” Tremonti che fa dire alla legge Tremonti il contrario di ciò
che diceva, estendendo il concetto di beni strumentali a quelli immateriali e il
concetto di beni nuovi a quelli vecchi già usati all’estero.
3. Legge Maccanico (1997). In base alla sentenza della Consulta del 7
dicembre 1994, la legge Mammì che consente alla Fininvest di possedere tre reti
tv sull’analogico terrestre è incostituzionale:3., presumibilmente Rete4,
dev’essere spenta ed eventualmente passare sul satellite, entro il 28 agosto
1996. Ma il ministro delle Poste e telecomunicazioni del governo Prodi I,
Antonio Maccanico, concede una proroga fino al 31 dicembre 1996 in attesa della
legge “di sistema”. A fine anno, nulla di fatto per la riforma e nuova
proroga di altri sei mesi. Il 24 luglio 1997, ecco finalmente la legge Maccanico:
gli editori di tv, come stabilito dalla Consulta, non potranno detenere più del
20% delle frequenze nazionali disponibili, dunque una rete Mediaset è di
troppo. Ma a far rispettare il tetto dovrà provvedere la nuova Authority per le
comunicazioni (Agcom), che potrà entrare in azione solo quando esisterà in
Italia “un congruo sviluppo dell’utenza dei programmi televisivi via
satellite o via cavo”. Che significhi “congruo sviluppo” nessuno lo sa,
così Rete4 potrà seguitare a trasmettere sine die in barba alla Consulta.
4. D’Alema salva-Rete4 (1999). La neonata Agcom si mette all’opera
solo nel 1998, presenta il nuovo piano per le frequenze tv e bandisce la gara
per rilasciare le 8 concessioni televisive nazionali. Rete4, essendo
“eccedente” rispetto alla Maccanico, perde la concessione; al suo posto la
vince Europa7 di Francesco Di Stefano. Ma il governo D’Alema, nel 1999,
concede a Rete4 una “abilitazione provvisoria” a seguitare a trasmettere
senza concessione, così per dieci anni Europa7 si vedrà negare le frequenze a
cui ha diritto per legge.
5. Gip-Gup (1999). Berlusconi e Previti, imputati per corruzione di
giudici romani (processi Mondadori, Sme-Ariosto e Imi-Sir), vogliono liberarsi
del gip milanese Alessandro Rossa-to, che ha firmato gli arresti dei magistrati
corrotti e degli avvocati Fininvest Pacifico e Acampora, ma ha pure disposto
l’arresto di Previti (arresto bloccato dalla Camera, a maggioranza Ulivo). Ora
spetta a Rossato, in veste di Gup, condurre le udienze preliminari dei tre
processi e decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura
di Milano. Udienze che iniziano nel 1999. Su proposta dell’on. avv. Guido
Calvi, legale di Massimo D’Alema, il centrosinistra approva una legge che
rende incompatibile la figura del gip con quella del gup: il giudice che ha
seguito le indagini preliminari non potrà più seguire l’udienza preliminare
e dovrà passarla a un collega, che ovviamente non conosce la carte e perderà
un sacco di tempo. Così le udienze preliminari Imi-Sir e Sme, già iniziate
dinanzi a Rossato, proseguono sotto la sua gestione e si chiuderanno a fine anno
con i rinvii a giudizio degli imputati. Invece quella per Mondadori, non ancora
iniziata, passa subito a un altro giudice, Rosario Lupo, che proscioglie tutti
gli imputati per insufficienza di prove (poi, su ricorso della Procura, la Corte
d’appello li rinvierà a giudizio tutti, tranne uno: Silvio Berlusconi,
dichiarato prescritto grazie alle attenuanti generiche).
6. Rogatorie (2001). Nel 2001 Berlusconi torna a Palazzo Chigi e fa
subito approvare una legge che cancella le prove giunte dall’estero per
rogatoria ai magistrati italiani, comprese ovviamente quelle che dimostrano le
corruzioni dei giudici romani da parte di Previti & C. Da mesi i legali suoi
e di Previti chiedono al tribunale di Milano di cestinare quei bonifici bancari
svizzeri perché mancano i numeri di pagina, o perché si tratta di fotocopie
senza timbro di conformità,o perchè sono stati inoltrati direttamente dai
giudici elvetici a quelli italiani senza passare per il ministero della
Giustizia. Il Tribunale ha sempre respinto quelle istanze. Che ora diventano
legge dello Stato. Con la scusa di ratificare la convenzione italo-svizzera del
1998 per la reciproca assistenza giudiziaria (dimenticata dal centrosinistra per
tre anni), il 3 ottobre 2001 la Cdl vara la legge 367 che stabilisce
l’inutilizzabilità di tutti gli atti trasmessi da giudici stranieri che non
siano “in originale” o “autenticati” con apposito timbro, che siano
giunti via fax, o via mail o brevi manu o in fotocopia o con qualche vizio di
forma. Anche se l’imputato non ha mai eccepito sulla loro autenticità, vanno
cestinati. Poi, per fortuna, i tribunali scoprono che la legge contraddice tutte
le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia e tutte le prassi seguite
da decenni in tutta Europa. E, siccome quelle prevalgono sulle leggi nazionali,
disapplicano la legge sulle rogatorie, che resterà lettera morta.
7. Falso in bilancio (2002). Siccome Berlusconi ha cinque processi in
corso per falso in bilancio, il 28 settembre 2001 la sua maggioranza approva la
legge-delega numero 61 che incarica il governo di riformare i reati societari.
Il che avverrà all’inizio del 2002 con i decreti delegati che: abbassano le
pene da 5 a 4 anni per le società quotate e addirittura a 3 per le non quotate
(prescrizione più breve, massimo 7 anni e mezzo per le quotate e 4 e mezzo per
le non quotate; e niente più custodia cautelare né intercettazioni); rendono
il falso per le non quotate perseguibile solo a querela del socio o del
creditore; depenalizzano alcune fattispecie di reato (come il falso nel bilancio
presentato alle banche); fissano amplissime soglie di non punibilità (per
essere reato, il falso in bilancio dovrà superare il 5% del risultato
d’esercizio, l’1% del patrimonio netto, il 10% delle valutazioni. Così
tutti i processi al Cavaliere per falso in bilancio vengono cancellati: o perché
manca la querela dell’azionista (B. non ha denunciato B.), o perché i falsi
non superano le soglie (“il fatto non è più previsto dalla legge come
reato), o perché il reato è ormai estinto grazie alla nuova
prescrizione-lampo.
8. Mandato di cattura europeo (2001). Unico fra quelli dell’Unione
europea, il governo Berlusconi II rifiuta di ratificare il “mandato di cattura
europeo”, ma solo relativamente ai reati finanziari e contro la Pubblica
amministrazione . Secondo “Newsweek”, Berlusconi “teme di essere arrestato
dai giudici spagnoli” per l’inchiesta su Telecinco. L’Italia otterrà di
poter recepire la norma comunitaria soltanto dal 2004.
9. Il governo sposta il giudice (2001). Il 31 dicembre, mentre gli
italiani festeggiano il Capodanno, il ministro della Giustizia Roberto Castelli,
su richiesta dei difensori di Previti, nega contro ogni prassi la proroga in
Tribunale al giudice Guido Brambilla, membro del collegio che conduce il
processo Sme-Ariosto, e dispone la sua “immediata presa di possesso” presso
il Tribunale di sorveglianza dov’è stato trasferito da qualche mese, senza
poter completare i dibattimenti già avviati. Così il processo Sme dovrebbe
ripartire da zero dinanzi a un nuovo collegio. Ma poi interviene il presidente
della Corte d’appello con una nuova “applicazione” di Brambilla in
Tribunale fino a fine anno.
10. Cirami (2002). I difensori di Previti e Berlusconi chiedono alla
Cassazione di spostare i loro processi a Brescia perché, sostengono, a Milano
l’intero Tribunale è viziato da inguaribile prevenzione contro di loro. E,
per oliare meglio il meccanismo, reintroducono il vecchio concetto di
“legittima suspicione” per motivi di ordine pubblico , vigente un tempo,
quando i processi scomodi traslocavano nei “porti delle nebbie” per
riposarvi in pace. E’ la legge Ci-rami n. 248, approvata definitivamente il 5
novembre 2002. Ma nemmeno questa funziona: la Cassazione, nel gennaio 2003,
respinge la richiesta di trasloco: il Tribunale di Milano è sereno e
imparziale.
11. Lodo Maccanico-Schifani (2003). Le sentenze Sme e Mondadori si
avvicinano. Su proposta del senatore della Margherita Antonio Maccanico, il 18
giugno 2003 la Cdl approva la legge 140, primo firmatario Renato Schifani, che
sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del
senato, del Consiglio e della Corte costituzionale. I processi a Berlusconi si
bloccano in attesa che la Consulta esamini le eccezioni di incostituzionalità
sollevate dal Tribunale di Milano. E ripartono nel gennaio 2004, quando la Corte
boccia il “lodo”.
12. Ex Cirielli (2005). Il 29 novembre 2005 la Cdl vara la legge ex
Cirielli (misconosciuta dal suo stesso proponente), che riduce la prescrizione
per gli in-censurati e trasforma in arresti domiciliari la detenzione per gli
ultrasettantenni (Previti ha appena compiuto 70 anni, Berlusconi sta per
compierli). La legge porta i reati prescritti da 100 a 150 mila all’anno,
decima i capi di imputazione del processo Mediaset (la frode fiscale passa da 15
a 7 anni e mezzo) e annienta il processo Mills (la corruzione anche giudiziaria
si prescrive non più in 15, ma in 10 anni).
13. Condono fiscale (2002). La legge finanziaria 2003 varata nel dicembre
2002 contiene il condono tombale. Berlusconi giura che non ne faranno uso né
lui né le sue aziende. Invece Mediaset ne approfitta subito per sanare le
evasioni di 197 milioni di euro contestate dall’Agenzia delle entrate
pagandone appena 35. Anche Berlusconi usa il condono per cancellare con appena
1800 euro un’evasione di 301 miliardi di lire contestata dai pm di Milano.
14. Condono per i coimputati (2003). Col decreto 143 del 24 giugno 2003,
presunta “interpretazione autentica” del condono, il governo ci infila anche
coloro che hanno “concorso a commettere i reati”, anche se non hanno firmato
la dichiarazione fraudolenta. Cioè il governo Berlusconi salva anche i 9
coimputati del premier, accusati nel processo Mediaset di averlo aiutato a
evadere con fatture false o gonfiate.
15. Pecorella (2006). Salvato dalla prescrizione nel processo Sme, grazie
alle attenuanti generiche, Berlusconi teme che in appello gli vengano revocate,
con conseguente condanna. Così il suo avvocato Gaetano Pecorella, presidente
della commissione Giustizia della Camera, fa approvare nel dicembre 2005 la
legge che abolisce l’appello, ma solo quando lo interpone il pm contro
assoluzioni o prescrizioni. In caso di condanna in primo grado, invece,
l’imputato potrà ancora appellare. Il presidente Ciampi respinge la Pecorella
in quanto incostituzionale. Berlusconi allunga di un mese la scadenza della
legislatura per ripresentarla uguale e la fa riapprovare (legge n.46) nel
gennaio 2006. Ciampi stavolta è costretto a firmarla. Ma poi la Consulta la
boccia in quanto incostituzionale.
16. Frattini (2002). Il 28 febbraio 2002 la Cdl approva la legge Frattini
sul conflitto d’interessi: chi possiede aziende e va al governo, ma di quelle
aziende è soltanto il “mero proprietario”, non è in conflitto
d’interessi e non è costretto a cederle. Unica conseguenza per il
premier:deve lasciare la presidenza del Milan
17.Gasparri-1(2003). In base alla nuova sentenza della Consulta del 2002,
entro il 31 dicembre 2003 Rete4 deve essere spenta e passare sul satellite. Il 5
dicembre la Cdl approva la legge Gasparri sulle tv: Rete4 può seguitare a
trasmettere “ancorchè priva di titolo abilitativo”, cioè anche se non ha
più la concessione dal 1999; il tetto antitrust del 20% sul totale delle reti
non va più calcolato sulle 10 emittenti nazionali, ma su 15 (compresa
Telemarket). Dunque Mediaset può tenersi le sue tre tv. Quanto al tetto
pubblicitario del 20%, viene addirittura alzato grazie al trucco del “Sic”,
che include un panel talmente ampio di situazioni da sfiorare l’infinito.
Confalonieri calcola che Mediaset potrà espandere i ricavi di 1-2 miliardi di
euro l’anno. Ma il 16 dicembre Ciampi rispedisce la legge al mittente: è
incostituzionale.
18. Berlusconi salva-Rete4 (2003). Mancano due settimane allo spegnimento
di Rete4. Alla vigilia di Natale, Berlusconi firma un decreto salva-Rete4
(n.352) che concede alla sua tv l’ennesima proroga semestrale, in attesa della
nuova Gasparri.
19. Gasparri-2 (2004). La nuova legge approvata il 29 aprile 2004, molto
simile a quella bocciata dal Quirinale, assicura che Rete4 non sfora il tetto
antitrust perché entro il 30 aprile il 50% degli italiani capteranno il segnale
del digitale terrestre, che garantirà loro centinaia di nuovi canali. Poi però
si scopre che, a quella data, solo il 18% della popolazione riceve il segnale
digitale. Ma poi l’Agcom dà un’interpretazione estensiva della norma: basta
che in un certo luogo arrivi il segnale digitale di una sola emittente, per
considerare quel luogo totalmente digitalizzato. Rete4 è salva, Europa 7 è
ancora senza frequenze.
20. Decoder di Stato (2004).
Per gonfiare l’area del digitale, la finnaziaria per il 2005 varata nel
dicembre 2004 prevede un contributo pubblico di 150 euro nel 2004 e di 70 nel
2005 per chi acquista il decoder per la nuova tecnologia televisiva. Fra i
principali distributori di decoder c’è Paolo Berlusconi, fratello di
Silvio,titolare di Solaris (che commercializza decoder Amstrad).
21. Salva-decoder (2003). Il digitale terrestre è un affarone per
Mediaset, che vi trasmette partite di calcio a pagamento, ma teme il mercato
nero delle tassere taroccate: prontamente, il 15 gennaio 2003, il governo che ha
depenalizzato il falso in bilancio porta fino a 3 anni con 30 milioni di multa
la pena massima per smart card fasulle per le pay tv.
22. Salva-Milan (2002). Col decreto 282/2002, convertito in legge il 18
febbraio, il governo Berlusconi consente alle società di calcio, quasi tutte
indebitatissime, diammortizzare sui bilanci 2002 e spalmare nei dieci anni
successivi la svalutazione dei cartellini dei giocatori. Il Milan risparmia 242
milioni di euro.
23. Salva-diritti tv (2006). Forza Italia blocca il ddl, appoggiato da
tutti gli altri partiti di destra e di sinistra, per modificare il sistema di
vendita dei diritti tv del calcio in senso “collettivo” per non penalizzare
le società minori privilegiando le maggiori. Il sistema resta dunque
“soggettivo” , a tutto vantaggio dei maggiori club: Juventus, Inter e
naturalmente Milan.
24. Tassa di successione (2001). Il 28 giugno 2001 il governo Berlusconi
abolisce la tassa di successione per i patrimoni superiori ai 350 milioni di
lire (fino a quella cifra l’imposta era già stata abrogata dall’Ulivo). Per
combinazione, il premier ha cinque figli e beni stimati in 25mila miliardi di
lire.
25. Autoriduzione fiscale (2004). Nel 2003, secondo “Forbes”,
Berlusconi è il 45° uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale di
5,9 miliardi di dollari. Nel 2005 balza al 25° posto con 12 miliardi. Così,
quando a fine 2004 il suo governo abbassa le aliquote fiscali per i redditi dei
più abbienti, “L’espresso” calcola che Berlusconi risparmierà 764.154
euro all’anno.
26. Plusvalenze esentasse (2003). Nel 2003 Tremonti vara una riforma
fiscale che detassa le plusvalenze da partecipazione. La riforma viene subito
utilizzata dal premier nell’aprile 2005 quando cede il 16,88% di Mediaset
detenuto da Fininvest per 2,2 miliardi di euro, risparmiando 340 milioni di
tasse.
27. Villa abusiva con condono (2004). Il 6 maggio 2004, mentre «La Nuova
Sardegna» svela gli abusi edilizi a Villa Certosa, Berlusconi fa approvare due
decreti. Il primo stabilisce l’approvazione del piano nazionale
anti-terrorismo e contiene anche un piano (segretato) per la sicurezza di Villa
La Certosa. Il secondo individua la residenza di Berlusconi in Sardegna come «sede
alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del
Consiglio e per la continuità dell’azione di governo». Ed estende il
beneficio anche a tutte le altre residenze del premier e famiglia sparse per
l’Italia. Così si bloccano le indagini sugli abusi edilizi nella sua villa in
Costa Smeralda. Poi nel 2005 il ministro dell’Interno Pisanu toglie il
segreto. Ma ormai è tardi. La legge n. 208 del 2004, varata in tutta fretta dal
governo Berlusconi, estende il condono edilizio del 2003 anche alle zone
pro-tette: come quella in cui sorge la sua villa. Prontamente la Idra
Immobiliare, proprietaria delle residenze private del Cavaliere, presenta dieci
diverse richieste di condono edilizio. E riesce a sanare tutto per la modica
cifra di 300mila euro. Nel 2008 il Tribunale di Tempio Pausania chiude il
procedimento per gli abusi edilizi perchè in gran parte condonati grazie a un
decreto voluto dal mero proprietario della villa.
28. Ad Mediolanum (2005).
Nonostante le resistenze del ministro del Welfare, Roberto Maroni, Forza Italia
impone una serie di norme favorevoli alle compagnie assicurative nella riforma
della previdenza integrativa e complementare (dl 252/2005), fra cui lo
spostamento di 14 miliardi di euro verso le assicurazioni, alcune norme che
forniscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale (a beneficio anche
di Mediolanum, di proprietà di Berlusconi e Doris) e soprattutto lo slittamento
della normativa al 2008 per assecondare gli interessi della potente lobby degli
assicuratori (di cui Mediolanum è una delle capofila). Intanto, nel gennaio del
2004, le Poste Italiane con un appalto senza gara hanno concesso a Mediolanum
l’utilizzo dei 16mila sportelli postali sparsi in tutta Italia.
29. Ad Mondadori-1 (2005). Il 9 giugno 2005 il ministro dell’Istruzione
Letizia Moratti stipula un accordo con le Poste Spa per il servizio «Postescuola»:
consegna e ordinazione – per telefono e on line – dei libri di testo
destinati agli alunni della scuola secondaria. Le case editrici non
consegneranno i loro volumi direttamente, ma tramite la Mondolibri Bol, una
società posseduta al 50 per cento da Arnoldo Mondadori Editore Spa, di cui è
mero proprietario Berlusconi. L’Antitrust esamina il caso, ma pur accertando
l’indubbio vantaggio per le casse Mondadori, non può censurare l’iniziativa
perché a firmare l’accordo non è stato il premier, ma la Moratti.
30. Ad Mondadori-2 (2005). L’8 febbraio 2005 scatta l’operazione “E-book”,
per il cui avvio il governo stanzia 3 milioni. E a chi affidano la
sperimentazione i ministri Moratti (Istruzione) e Stanca (Innovazione)? A
Monda-dori e Ibm: la prima è di Berlusconi, la seconda ha avuto come
vicepresidente Stanca fino al 2001.
31. Indulto (2006). Nel luglio 2006 centrosinistra e centrodestra
approvano l’indulto Mastella (contrari Idv, An, Lega, astenuto il Pdci): 3
anni di sconto di pena a chi ha commesso reati prima del 2 maggio di
quell’anno. Lo sconto vale anche per i reati contro la Pubblica
amministrazione (che sul sovraffollamento della carceri non incidono per nulla),
compresa la corruzione giudiziaria, altrimenti Previti resterebbe agli arresti
domiciliari. Una nuova legge ad personam che regala anche al Cavaliere un
“bonus” di tre anni da spendere nel caso in cui fosse condannato in via
definitiva.
32. Lodo Alfano (2008). Nel luglio 2008, alla vigilia della sentenza nel
processo Berlusconi-Mills, il Pdl tornato al governo approva il lodo Alfano che
sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del
Senato e del Consiglio. Soprattutto del Consiglio. Nell’ottobre 2009 la
Consulta boccerà anche quello in quanto incostituzionale.
33. Più Iva per Sky (2008). Il 28 novembre 2008 il governo raddoppia
l’Iva a Sky, la pay-tv di Rupert Murdoch, principale concorrente di Mediaset,
portandola dal 10 al 20%.
34. Meno spot per Sky (2009). Il 17 dicembre 2009 il governo Berlusconi
vara il decreto Romani che obbliga Sky a scendere entro il 2013 dal 18 al 12% di
affollamento orario di spot.
35. Più azioni proprie (2009). La maggioranza aumento dal 10 al 20% la
quota di azioni proprie che ogni società può acquistare e detenere in
portafoglio. La norma viene subito utilizzata dalla Fininvest per aumentare il
controllo su Mediaset.
36. Ad listam (2010). Visto che le liste del Pdl sono state presentate
fuori tempo massimo nel Lazio e senza timbri di autenticazione a Milano, il
governo vara un decreto “interpretativo” che stravolge la legge elettorale,
sanando ex post le illegalità commesse per costringere il Tar a riammetterle.
Ma non si accorge che, nel Lazio, la legge elettorale è regionale e non può
essere modificata da un decreto del governo centrale. Così il Tar ribadisce che
la lista è fuorilegge, dunque esclusa.
37. Illegittimo impedimento (2010). Non sapendo più come bloccare i
processi Mediaset e Mills, Berlusconi fa approvare il 10 marzo 2010 una legge
che rende automatico il “legittimo impedimento” a comparire nelle udienze
per sé stesso e per i suoi ministri, il tutto per una durata di 6 mesi,
prorogabili fino a 18. Basterà una certificazione della Presidenza del
Consiglio e i giudici dovranno fermarsi, senza poter controllare se
l’impedimento sia effettivo e legittimo. Il tutto in attesa della soluzione
finale, cioè delle nuove leggi ad personam che porteranno il totale a quota 40:
“processo breve”, anti-intercettazioni e lodo Alfano-bis costituzionale. Cioè
incostituzionale.
Fonte: Marco Travaglio da Il fatto quotidiano del 12 marzo 2010 - titolo:
"37 porcate ad personam"
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Berlusconi. Delle diciotto leggi ad personam che si è scritto, otto proteggono e rafforzano i suoi affari, dieci lo tutelano dalla legge. Si è riscritto le regole del processo (i tempi della prescrizione), dei codici, della procedura (il divieto di appello del pubblico ministero per le sentenze di proscioglimento). Ha legiferato per abolire reati (il falso in bilancio), rimuovere i giudici (legittimo sospetto), annullare fonti di prova (le rogatorie). Infine, per rendersi immune (le leggi "Schifani" e "Alfano").
Qui di seguito tutte le leggi approvate dal 2001 ad oggi dai governi di centrodestra che hanno prodotto benefici effetti per Berlusconi e le sue società.
-1) Legge n. 367/2001. Rogatorie internazionali. Limita
l'utilizzabilità delle prove acquisite attraverso una rogatoria. La nuova
disciplina ha lo scopo di coprire i movimenti illeciti sui conti svizzeri
effettuati da Cesare Previti e Renato Squillante, al centro del processo "Sme-Ariosto
1" (corruzione in atti giudiziari).
-2) Legge n. 383/2001 (cosiddetta "Tremonti bis"). Abolizione dell'imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni. (Il governo dell'Ulivo l'aveva abolita per patrimoni fino a 350 milioni di lire).
-3) Legge n.61/2001 (Riforma del diritto societario). Depenalizzazione del falso in bilancio. La nuova disciplina del falso in bilancio consente a Berlusconi di essere assolto perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato" nei processi "All Iberian 2" e "Sme-Ariosto2".
-4) Legge 248/2002 (cosiddetta "legge Cirami sul legittimo sospetto"). Introduce il "legittimo sospetto" sull'imparzialità del giudice, quale causa di ricusazione e trasferimento del processo ("In ogni stato e grado del processo di merito, quando gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo ovvero la sicurezza o l'incolumità pubblica, o determinano motivi di legittimo sospetto, la Corte di cassazione, su richiesta motivata del procuratore generale presso la Corte di appello o del pubblico ministero presso il giudice che procede o dell'imputato, rimette il processo ad altro giudice"). La norma è sistematicamente invocata dagli avvocati di Berlusconi e Previti nei processi che li vedono imputati.
-5) Decreto legge n. 282/2002 (cosiddetto "decreto salva-calcio"). Introduce una norma che consente alle società sportive (tra cui il Milan) di diluire le svalutazioni dei giocatori sui bilanci in un arco di dieci anni, con importanti benefici economici in termini fiscali.
-6) Legge n. 289/2002 (Legge finanziaria 2003). Condono fiscale. A beneficiare del condono "tombale" anche le imprese del gruppo Mediaset.
-7) Legge n.140/2003 (cosiddetto "Lodo Schifani"). E' il primo tentativo per rendere immune Silvio Berlusconi. Introduce il divieto di sottomissione a processi delle cinque più altre cariche dello Stato (presidenti della Repubblica, della Corte Costituzionale, del Senato, della Camera, del Consiglio). La legge è dichiarata incostituzionale dalla sentenza della Consulta n. 13 del 2004.
-8) Decreto-legge n.352/2003 (cosiddetto "Decreto-salva Rete 4"). Introduce una norma ad hoc per consentire a rete 4 di continuare a trasmettere in analogico.
-9) Legge n.350/2003 (Finanziaria 2004). Legge 311/2004 (Finanziaria 2005). Nelle norme sul digitale terrestre, è introdotto un incentivo statale all'acquisto di decoder. A beneficiare in forma prevalente dell'incentivo è la società Solari. com, il principale distributore in Italia dei decoder digitali Amstrad del tipo "Mhp". La società controllata al 51 per cento da Paolo e Alessia Berlusconi.
-10) Legge 112/2004 (cosiddetta "Legge Gasparri"). Riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni. Introduce il Sistema integrato delle comunicazioni. Scriverà il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi: "Il sistema integrato delle comunicazioni (Sic) - assunto dalla legge in esame come base di riferimento per il calcolo dei ricavi dei singoli operatori di comunicazione - potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20% di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti".
-11) Legge n.308/2004. Estensione del condono edilizio alle aree protette. Nella scia del condono edilizio introdotto dal decreto legge n. 269/2003, la nuova disciplina ammette le zone protette tra le aree condonabili. E quindi anche alle aree di Villa Certosa di proprietà della famiglia Berlusconi.
-12) Legge n. 251/2005 (cosiddetta "ex Cirielli"). Introduce una riduzione dei termini di prescrizione. La norma consente l'estinzione per prescrizione dei reati di corruzione in atti giudiziari e falso in bilancio nei processi "Lodo Mondadori", "Lentini", "Diritti tv Mediaset".
-13) Decreto legislativo n. 252 del 2005 (Testo unico della previdenza complementare). Nella scia della riforma della previdenza complementare, si inseriscono norme che favoriscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale, a beneficio anche della società assicurative di proprietà della famiglia Berlusconi.
-14) Legge 46/2006 (cosiddetta "legge Pecorella"). Introduce l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento. La Corte Costituzionale la dichiara parzialmente incostituzionale con la sentenza n. 26 del 2007.
-15) Legge n.124/2008 (cosiddetto "lodo Alfano"). Ripropone i contenuti del 2lodo Schifani". Sospende il processo penale per le alte cariche dello Stato. La nuova disciplina è emenata poco prima delle ultime udienze del processo per corruzione dell'avvocato inglese Davis Mills (testimone corrotto), in cui Berlusconi (corruttore) è coimputato. Mills sarà condannato in primo grado e in appello a quattro anni e sei mesi di carcere. La Consulta, sentenza n. 262 del 2009, dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione.
-16) Decreto legge n. 185/2008. Aumentata dal 10 al 20 per cento l'IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore privato del gruppo Mediaset.
-17) Aumento dal 10 al 20 per cento della quota di azione proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La disposizione è stata immediatamente utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset.
-18) Disegno di legge sul "processo breve". Per l'imputato incensurato, il processo non può durare più di sei anni (due anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità). Una norma transitoria applica le nuove norme anche i processi di primo grado in corso. Berlusconi ne beneficerebbe nei processi per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
(23 novembre 2009)