PD A CONGRESSO

Dividiamoci pure ma non affondiamo

Il dibattito, un po' forzato, sulle dichiarazioni di Marco Carra relative alla Brioni e successive dichiarazioni, mi hanno convinto di una cosa: il partito, tutto il partito, è ancora troppo rivolto verso sé stesso e meno alla società. Se pensiamo di essere il centro dell'universo ci sbagliamo di grosso. I nostri gruppi parlamentari hanno sfornato fior fiore di proposte, lo stesso Carra ne è un protagonista, e sindaci e amministratori hanno finora realizzato molto, nonostante le difficoltà provocate dalla crisi e dalla politica governativa della destra. Ma questo sembra non interessare; anche a noi. La gente osserva con interesse il nostro dibattito, ma fatica a trovare risposte ai problemi veri. I termini destra e sinistra non sono slogan o feticci, ma oggi si coniugano con le risposte che sapremo dare alla parte più debole della società e, poi, alla società intera.

Il vecchio e il nuovo non si misura sui nomi o sull'età anagrafica, ma sulla capacità di leggere i problemi e le dinamiche conseguenti della vita reale e di dare risposte. Il passato e i valori sono patrimonio di tutti noi: dirigenti, iscritti, elettori del Pd potranno, dovranno viverli non come un cimelio in un museo ma come un modo nuovo e adeguato per cambiare la società in senso riformista.

Io sono convinto che Franceschini e Fassino rappresentino con più coerenza il nostro investimento per il futuro, cioè il Pd. Bersani o Marino non rappresentano il «vecchio», ma un modo diverso, per me meno adeguato, per altri adeguatissimo, di intervenire per il futuro. Il problema in discussione è solo questo. Mescolare questa necessaria riflessione alla tematica delle candidature, ai programmi amministrativi, alla capacità dei nostri rappresentanti nelle varie istituzioni di fare bene il proprio mestiere è fuori luogo e forse, questo sì, un po' vecchio. Per questo reputo che le parole di Carra, che stimo come parlamentare e come uomo politico, siano anch'esse fuori luogo.

Dividiamoci sui temi congressuali e decidiamo con libertà di coscienza, consapevoli che siamo nella stessa barca, ma attenzione, per dirla con D'Alema, a non fare buchi, o andiamo tutti a fondo.

Gabriele Oselini

Comitato Franceschini

Viadana

 

(lettera pubblicata sulla Gazzetta di Mantova martedì 1 settembre 2009 a pag. 21)