DOCUMENTO DEL COMITATO FRANCESCHINI
DI MANTOVA
….”Un partito radicato sul territorio che vuole avere un circolo in ogni paese, in ogni quartiere con una sede aperta. Circoli che non siano solo luoghi per misurare i rapporti di forza nei congressi o per comporre organi o giunte, ma che si occupino del territorio e delle comunità locali in cui sono. Questo è il radicamento. Circoli come antenne per ascoltare e capire l’Italia….Circoli che rifiutano di appartenere a tizio o a caio, a un capo o ad un altro. Circoli che sono nati liberi e vogliono restare liberi”…….dalla mozione per Dario Franceschini segretario
PD, un partito che serve a Mantova e ai mantovani.
Il sistema politico cittadino soffre da anni di una frammentazione che ha ridotto la vita politica ad una sorta di competizione tra gruppi e sottogruppi rendendo sempre più difficile la partecipazione diffusa e costruttiva dei cittadini alla vita politica. Il rischio che i cittadini avvertano i partiti politici come portatori di interessi di gruppi ristretti se non addirittura di singoli lo si evidenzia dallo stato del dibattito pubblico che anima i mezzi di comunicazione locale. Questa percezione interessa tutte le forze politiche da destra a sinistra. Riguarda anche il Partito Democratico che troppo spesso appare come un partito perennemente in lotta per l’affermazione di questo o quel gruppo, di questo o quel personaggio, appare caratterizzato da un eccessivo correntismo che riteniamo indispensabile superare. Il PD nel dibattito pubblico rischia di allontanarsi dal sentire comune che la politica sia il luogo in cui si persegue l’interesse generale. Il permanere di una tale situazione rischia di trasformare i partiti politici in aggregazioni che bloccano e impediscono il pieno dispiegarsi di quelle energie di cui è ricca la società mantovana. Il dispiegamento di queste energie fatte di uomini e donne, di lavoratori e lavoratrici, di imprenditori, di professionisti e di giovani si profila come una necessità vitale per una comunità come quella mantovana chiamata a ridefinire il proprio ruolo nei processi di trasformazione che investono il mondo che vanno compresi in quel termine chiamato globalizzazione.
Siamo convinti che la buona esperienza amministrativa in corso, che riguarda il Comune capoluogo e la Provincia, i cui risultati complessivi sono da imputare innanzitutto a quei valori di cui è portatore il centrosinistra che comportano un alternativo uso delle risorse pubbliche rispetto alle impostazioni che ne da il centrodestra, sia a Milano che a Roma, vi siano le ragioni per cui i mantovani riconoscono al centrosinistra quella forza e quell’autorevolezza che fanno del nostro territorio un punto di riferimento per l’intero PD. Senza un partito radicato e diffuso nel territorio in grado di promuovere una nuova generazione politica e nuove esperienze quei risultati rischiano di essere compromessi.
Dalla nascita del PD i cinque circoli sui quali si articola la presenza del partito in città restano ancora sulla carta e non se ne avverte, o se ne avverte troppo poco, la presenza politica nei quartieri. Il PD esiste nella rappresentanza pubblica, esiste nei gruppi che sono chiamati a dirigere la politica ma non esiste come vita della comunità. Chi ha aderito al PD nella nostra città non è stato chiamato a rendersi attivo, a mettere a disposizione la propria esperienza, a proporre liberamente le proprie opinioni, a contribuire alla formazione delle decisioni, in sostanza non sono pochi coloro che si chiedono se sia stato giusto e utile iscriversi al partito. Per questi motivi riteniamo sia utile e necessario convocare le cinque assemblee degli iscritti al PD nei vari circoli.
In quanto sostenitori della conferma di Dario Franceschini a segretario nazionale del PD riteniamo di partecipare a questo congresso sottoponendo al dibattito congressuale dei cinque circoli cittadini un insieme di proposte operative finalizzate a darne struttura stabile e dignità.
1) recuperare all’uso del PD le sedi di proprietà di ex DS e Margherita in via Veneto a Lunetta e in via Corridoni in centro storico. Individuare tre sedi per i rimanenti tre circoli.
2) Attrezzare i circoli degli strumenti tecnologici necessari per poter comunicare nella rete e produrre propri strumenti di propaganda. Costituire propri siti di facile accesso per i cittadini che navigano nella rete.
3) Costituire l’albo degli elettori del PD partendo da quanti si recheranno a votare per l’elezione del segretario nazionale.
4) Allargare la composizione dei comitati direttivi dei circoli al fine di rafforzare ed estendere la militanza attiva.
5) Favorire la costituzione di circoli dei giovani democratici mettendo a disposizione mezzi e risorse.
6) Attivare relazioni con i luoghi di lavoro dalle fabbriche, alle aziende pubbliche e dei servizi.
7) Proporsi e sperimentare l’apertura delle sedi e mettere a disposizione dei cittadini il contatto diretto con esponenti della rappresentanza pubblica del PD.
8) Programmare la festa democratica nel corso dell’estate come appuntamenti popolari in cui promuovere la politica del pd e occasione di confronto pubblico con altre forze politiche democratiche.
9) Le risorse. Proponiamo che per i prossimi tre anni le risorse economiche provenienti dal tesseramento, dalle feste, da sottoscrizioni ad hoc e da sponsorizzazioni delle iniziative siano destinate a sostenere questi obiettivi.
10) Stabilire due appuntamenti annuali per approfondimenti e studi su problemi specifici che riguardano il territorio e le scelte strategiche di cui sono portatori nell’azione politica i democratici.
Sulla base di questo programma di lavoro e di queste valutazioni politiche invitiamo prima gli iscritti e poi gli elettori a sostenere la riconferma di Dario Franceschini a segretario nazionale del PD.