Franceschini sceglie lo slogan: Liberiamo il futuro
la Gazzetta di Mantova — 24 agosto 2009 pagina 02
sezione: ATTUALITÀ
ROMA. «Liberiamo il futuro». Dario Franceschini, dopo aver consultato per un
mesetto supporter e fedelissimi, ha scelto, a quanto si apprende, lo slogan
che accompagnerà manifesti e iniziative nella sfida che da oggi, quando il
segretario sarà alla Festa del Pd a Genova, entra nel vivo per culminare al
congresso dell’11 ottobre e nelle primarie del 25 ottobre. Uno slogan che,
già nella scelta delle parole, marca la differenza dai suoi rivali visto che
Pier Luigi Bersani ha deciso, richiamandosi a Vasco Rossi, per «Un senso a
questa storia» e Ignazio Marino ha preferito «Vivi il Pd, cambia l’Italia».
«Liberiamo il futuro» è insomma la parola-chiave che il segretario ha scelto,
dopo la consultazione tra fedelissimi e supporter. Non ha avuto fretta il
segretario del Pd per la scelta dello slogan che da sempre, nel linguaggio
politico, ha un ruolo fondamentale nel suggerire la filosofia della propria
piattaforma politica. Se Bersani e Marino erano già pronti a fine luglio,
Franceschini ha preferito prendersi del tempo. Anche perchè la decisione è
stata presa dopo aver consultato, tra varie ipotesi, l’entourage più stretto
di dirigenti al suo fianco in vista del congresso. Tutti, a quanto si
apprende, sono stati consultati via sms e, selezionando selezionando, si è
arrivati al ballottaggio tra due: «Liberiamo il futuro», che poi è prevalso, e
«La nostra storia è il nostro futuro», forse scartata alla fine perchè più
polemico rispetto allo slogan scelto da Bersani. Oggi Franceschini sarà alla
festa di Genova e illustrerà, dopo la pausa estiva, il suo programma in
un’intervista con Gianni Riotta. A Genova gli sfidanti al congresso non si
incontreranno mai (Bersani parlerà il 27 agosto, Marino il 30) ma già i numeri
e l’attenzione dei militanti saranno un termometro per chi punta a guidare il
Partito Democratico. Il primo week-end di settembre, infatti, cominceranno i
congressi dei circoli. Congressi che si svolgeranno soprattutto a metà mese e
dal risultato delle varie mozioni si potrà già capire come finirà la prima
tappa della sfida, cioè il congresso. Poi dopo saranno le primarie del 25
ottobre, dove a votare non andranno solo gli 800mila iscritti al partito ma
anche simpatizzanti e cittadini interessati a partecipare al dibattito interno
ai democratici. Passaggi dall’esito, al momento, imprevedibile che i
candidati si preparano ad affrontare con determinazione ma con l’accordo al
fair play, stretto nei mesi scorsi nella speranza sia rispettato fino alla
fine da tutti. «Non bisogna discutere sulla base delle tessere, bensì sulle
idee che si possono avere». Lo ha affermato il senatore Ignazio Marino
presentando a Polia, nel vibonese, la sua mozione per il congresso del Pd agli
studenti calabresi. «Vogliamo sistemare zero persone - ha aggiunto -
l’occupazione occorre trovarla sull’impegno e sul valore