LETTERA

Sabato 23 gennaio 2010 -  DEMOCRAZIA, DIRITTI E DOVERI: “IL BILANCIO DEVE ESSERE APPROVATO”

TEMPISTICA

Anzitutto il bilancio di previsione può essere approvato entro il mese di aprile 2010.

Quindi non è vero che il bilancio DEVE essere approvato prima.

 

CHE COS’è IL BILANCIO DI PREVISIONE?

In sintesi è la descrizione di tutto quello che l’amministrazione vorrebbe fare, con l’indicazione delle uscite e  delle ipotetiche entrate.

 

Perché IL BILANCIO DI PREVISIONE  DEVE ESSERE VOTATO DAI CONSIGLIERI COMUNALI?

Perché i consiglieri comunali sono prima di tutto amministratori.

I consiglieri comunali hanno pertanto il diritto ed il dovere di valutare se il bilancio è credibile.

E, se ritengono che esso non sia credibile, hanno il diritto ed il dovere di chiedere che siano fatte le opportune correzioni, motivandole.

Quindi non è vero che il consiglieri comunali, anche se di maggioranza, hanno il DOVERE ASSOLUTO di approvare il bilancio, se a loro parere esso contiene dei punti importanti non condivisibili.

Il diritto e il dovere di valutare personalmente e responsabilmente il bilancio sono in ogni caso moralmente superiori, in regime democratico, al dovere di approvare acriticamente il bilancio presentato dal Sindaco.

 

IL SINDACO E LE RICHIESTE DI CORREZIONE AL BILANCIO

Al contrario il Sindaco avrebbe il DOVERE  di valutare se accogliere o meno le richieste di correzione al bilancio.

Se poi tali richieste vengono fatte da consiglieri della propria maggioranza e addirittura del proprio partito, è clamoroso che il Sindaco non sia disposto a valutarle.

In questo caso, però, è il Sindaco quello che si mette in una posizione di contrasto con una parte della propria maggioranza e del proprio partito.

 

È IN GIOCO LA DEMOCRAZIA

Il partito, nell’affrontare il problema di questo contrasto tra il Sindaco e i consiglieri comunali dissenzienti, mette in gioco il concetto di democrazia: il partito può esercitare il diritto di imposizione o di censura nei confronti dei consiglieri comunali che chiedono al proprio sindaco di apportare correzioni al bilancio?

Il partito potrebbe farlo, ma in questo caso salterebbe proprio il principio di base, ispiratore e guida morale del “Partito democratico”.

 

Wolf