Al Sig. Direttore della Gazzetta di Mantova
Nel Suo editoriale di domenica, intitolato “La tigre azzoppata”, viene descritta la situazione politico/amministrativa del Comune di Mantova.
Ne condivido l’analisi, anche se penso sia necessario qualche ulteriore approfondimento sui termini “pretestuoso” e “vile”.
Credo che tali espressioni siano quelle pronunciate dal Sindaco nei confronti dei cosiddetti “ribelli”.
Partiamo dal “vile”. Chi sarebbe vile? I ribelli? O non è forse definibile. come tale chi è venuto meno al rispetto delle intese. assunte prima dell’ assemblea cittadina del 5 ottobre 2009 all’interno della mozione Bersani, circa il rispetto delle diverse culture e appartenenze che in tale mozione si riconoscevano? Per essere più chiaro, ci si era accordati sulla formula di mantenere un segretario provinciale ex Ds e un segretario cittadino ex Margherita. Ma subito dopo aver incassato l’indicazione della propria ricandidatura a Sindaco, Fiorenza Brioni ha messo in moto un processo che ha portato al congresso cittadino del 29 novembre, alla rottura della mozione Bersani , alla spaccatura del partito in due metà quasi uguali e alla sua conseguente ingovernabilità.
Secondo punto: il “pretesto”. Ma, Signor Direttore, vorrei farle una domanda molto banale. Se ad esempio un giornale vende nel 2009. circa 10.000 copie al giorno, sarebbe credibile che si mettesse nel bilancio di previsione del 2010 la vendita di 1 milione di copie giornaliere? Noi contestiamo una cosa analoga al Sindaco, che pretende che si approvi il bilancio di previsione 2010 , indicando nel piano opere pubbliche un incasso di 7.656.700 euro da vendite di beni comunali, quando nel 2009 non se ne è incassato neppure 1 euro. Quali sono le conseguenze di tale bilancio fasullo? Verrà a mancare il finanziamento di tutta una serie di interventi elencati nel bilancio stesso, come ad esempio le manutenzioni degli impianti sportivi , dell’illuminazione pubblica, dei fabbricati adibiti a servizi pubblici, degli edifici scolastici, del verde pubblico e anche la messa in sicurezza del cantiere della Domus Romana di Piazza Sordello!
E’ forse un delitto o un pretesto il fatto di avere proposto una correzione affinché tali opere possano essere immediatamente cantierabili a sostegno dell’occupazione e delle aziende in crisi della nostra città, spostando le alienazioni al 2011 e anticipando invece il loro finanziamento attraverso un mutuo senza sfondare il patto di stabilità?
Inoltre, perché il Sindaco non ammette che è stata promossa proprio dai 12 “dissidenti” la richiesta di elevare l’esenzione dell’addizionale comunale Irpef da 15.000 a 18.000 euro?
Mario Iridile, consigliere comunale