CENTRALI LETTERA
Qualche precisazione a proposito della lettera del consigliere Vasori. Vasori sostiene che Rifondazione a Ravenna e Ferrara avrebbe sostenuto la realizzazione di due centrali di potenza doppia rispetto a quella di Mantova.
1) la potenza delle due centrali di Ravenna e Ferrara non è doppia ma identica a quella proposta da Enipower a Mantova. I decreti del Ministero dell’Ambiente del 3 giugno 2002 e del 3 settembre 2002 dimostrano che la centrale di Ferrara è di 800 MW e quella di Ravenna circa 780. Basterebbe questo per screditare tutto lo scritto di Vasori volto unicamente a gettare fango su chi in questa città difende la salute e l’ambiente.
2) Non è vero che Rifondazione ha sostenuto la realizzazione delle due centrali. Ammesso e non concesso che in qualche realtà locale possano essere stati commessi degli errori non va dimenticato che la linea del Partito è stata ben chiarita da Roberto Musacchio – responsabile nazionale ambiente – e da Gianni Naggi – responsabile nazionale energia – i quali, in occasione della loro venuta a Mantova, hanno confermato la piena validità dei comportamenti tenuti da Rifondazione a Mantova.
3) Non è nemmeno vero che il Comune di Mantova “abbia mostrato i muscoli” contro l’inceneritore della Burgo. In una precedente lettera ho elencato tutti gli atti ufficiali attraverso i quali la prima Giunta Burchiellaro ha consentito alla Burgo di realizzare il proprio inceneritore nonché tutti le decisioni (e le non decisioni) assunte per consentire che venisse autorizzato anche l’inceneritore da 180.000 ton della soc. Eni Ambiente.
Molto più interessante e stimolante è invece l’editoriale di Enrico Grazioli di ieri.
Grazioli scrive che “la questione energetica nella nostra provincia paga oggi il dazio pesante di una deregulation sostanziale”. Verissimo. Con il decreto n. 79 del 1999 il settore energetico è stato pesantemente liberalizzato: l’energia da servizio pubblico è diventata un occasione di business per i grandi gruppi industriali che si sono buttati a pesce nel settore. E’ interessante chiedersi quali forze politiche si sono battute con coerenza e determinazione contro quel provvedimento normativo che costituisce una della cause principali del proliferare di impianti in giro per il paese. Non va dimenticato, infatti, che attualmente presso il governo giacciono richieste per 77 nuove centrali per una potenza complessiva di 44.802 MW e che altri 25 impianti sono già stati autorizzati per un totale di ulteriori 12.637 MW.
In questo scenario la provincia di Mantova sembra dover pagare il “dazio” più pesante. Con i progetti di Mantova, Ponti sul Mincio, Sermide e Ostiglia la produzione di energia a livello provinciale supererebbe i 5.000 MW. Davvero troppo per un territorio come il nostro nel quale l’Istituto Superiore di Sanità, e prima ancora la dott.ssa Costani, hanno segnalato una presenza anomala di tumori presso la popolazione. Questi, che piaccia o no, sono gli argomenti con i quali condurre le nostre battaglie politiche. Per questo riteniamo che anche con i “NO” motivati e documentati si faccia politica, o perlomeno quella nell’interesse dei cittadini.
Matteo Gaddi – Capogruppo di Rifondazione Comunista