CONCLUSIONI

La descrizione degli impianti, delle varie modalità di gestione e il censimento delle associazioni nel territorio forniscono certamente uno strumento valido di conoscenza - in quanto oggettivo - del sistema sportivo nei cinque Comuni della Grande Mantova

Nell'accettare questo studio siamo stati animati da una forte curiosità , perchè, prima di iniziarlo, avevamo l'impressione che l’offerta di attività sportiva nella provincia di Mantova venisse fornita con   modalità gestionali molto diverse nei vari Comuni, con scarsi collegamenti tra Comune e Comune e senza un significativo coordinamento tra i responsabili locali.

Al termine del lavoro possiamo affermare che il nostro pregiudizio  fosse veritiero. Anzi, non solo le modalità gestionali sono diverse nei cinque Comuni: in particolare esiste una diffusa disomogeneità nelle convenzioni stipulate all'interno di uno stesso Comune (quello di Mantova).

Inoltre, osservando la distribuzione degli impianti sportivi nell'area della Grande Mantova, sembra proprio che essa non sia ottimale e che, specialmente  nel capoluogo provinciale (ma anche in altri Comuni), manchino attualmente strutture di medie o grandi dimensioni usufruibili per lo sport.

L'aspetto che maggiormente caratterizza il sistema sportivo dell'area è la mancanza di comunicazione a livello organizzativo e decisionale, ma probabilmente si potrebbe fare la medesima osservazione  per qualsiasi altro territorio della nostra provincia o di qualsiasi altra zona del nostro Paese: lo sport, infatti, è organizzato tradizionalmente a compartimenti stagni, per cui non c'è da meravigliarsi se una disciplina (compresi tecnici e dirigenti) non comunica con le altre. Questa caratteristica si verifica persino all'interno di associazioni in cui si praticano  più discipline. Si tratta indubbiamente di una vistosa carenza di  tipo culturale, che poi si ritrova anche nei rapporti tra i Comuni, in particolare nelle scelte degli impianti  e nelle modalità delle gestioni.

Non è accettabile, però, che si consideri inevitabile tale carenza.

Indubbiamente un lavoro come quello che abbiamo svolto può fornire molti spunti stimolanti per favorire l'uscita da situazioni di isolamento e per mettere in relazione realtà territorialmente vicine. Ma l'obiettivo dovrebbe essere conseguito con un adeguato lavoro di coordinamento.

A tale proposito, nel chiudere lo studio, riportiamo le considerazioni e un suggerimento operativo del Presidente Provinciale del C.O.N.I., Geom. Mauro Redolfini.

Alberto Capilupi, dottore in Scienze Motorie