GIOVEDÌ, 29 LUGLIO 2010

 

 

Pagina 28 - Cultura e Spettacoli

 

Il presidente del Conservatorio propone una formula che coinvolga enti locali e bancari

 

‘Il Sociale a una Fondazione’

 

Cordibella: gestione pubblico-privata per rilanciare il teatro

 

 

 

 

 


 

Una fondazione pubblico privata per gestire il Teatro Sociale, che finanzi la ristrutturazione dell’immobile e della sala e, in cambio, riceva l’intera struttura in affitto virtuale per un numero di anni corrispondente all’importo conferito. La proposta per uscire dallo stallo in cui si trova da anni il Massimo mantovano parte da Sergio Cordibella, presidente del Conservatorio cittadino.
 Ma anche comproprietario del teatro stesso, dopo che al Campiani è stato donato un palco dall’imprenditore Franco Freddi. Cordibella prende spunto dalle vicende più o meno recenti del Sociale, culminate con le schermaglie tra il direttivo e il gestore Pesta, per rilevare che nella gestione dei teatri il ‘tutto privato’ non funziona. «L’orientamento generale è per una gestione pubblica o pubblico-privata - fa notare il presidente del Conservatorio -. Di questa alleanza, a Mantova si è parlato più volte, senza mai concretizzarla; anzi, spesso si è arrivati al conflitto. Sono contrapposizioni sbagliate e controproducenti». Cordibella sostiene di non voler criticare il direttivo e il presidente del condomioni («hanno operato in modo efficace per definire le morosità e dare trasparenza ai conti»), ma ritiene imprescindibile l’alleanza col pubblico, per puntare a due obiettivi: garantire una programmazione culturale di qualità e assicurare le risorse necessarie per la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria dell’immobile. «Credo che il condominio non possa garantire i fondi, quantificabili in circa tre milioni di euro - rileva Cordibella -; attualmente una delle facciate è in fase di restauro, ma l’ordinanza comunale impone l’intervento su tutte e tre». Ed ecco la proposta: «Si potrebbe creare una Fondazione in cui confluiscano il condominio, Comune, Provincia e altri soggetti privati. I lavori si dovrebbero svolgere in 3 anni, quindi anche i contributi sarebbero diluiti in quest’arco di tempo: 500mila euro da Comune, Provincia e dalle tre fondazioni bancarie, i restanti 500mila chiudendo un accordo di programma con la Regione. La Fondazione erogherebbe la somma in conto affitto: il teatro dovrebbe essere conferito calcolando un affitto figurato annuale: se fosse di 100mila euro, allora l’affitto sarà per 30 anni. Poi si dovrà individuare un privato per la gestione tecnico organizzativa per teatro, opera e balletto, ricordando che solo con un’offerta di qualità e, soprattutto, costante nel tempo, si crea un pubblico». Cordibella propone la creazione di un gruppo di lavoro ristretto che formuli concretamente la proposta da sottoporre poi alle istituzioni.