Mantova, 27 ottobre 1996
Lettera alla Spett. Gazzetta di Mantova
del "M.I.U."
(Movimento ITALIA UNITA - movimento civico trasversale d'opinione)
Rispondiamo alla lettera del sig. Roberto Guidetti, apparsa domenica 27 ottobre sulla Gazzetta di Mantova con il titolo "Miu, politica dello struzzo".
Ricordiamo anzitutto che il Miu (Movimento Italia Unita) si è costituito nel giugno di quest'anno (anticipando e incoraggiando la diffusione di prese di posizioni antiseparatiste) con l'obiettivo di promuovere nell'opinione pubblica la riaffermazione della volontà di mantenere la repubblica italiana "una e indivisibile" (art. 5 della costituzione), in contrasto quindi con qualsiasi progetto secessionistico.
Veniamo accusati di capire con difficoltà "che ci possa essere qualcuno che la pensa diversamente" da noi. Al contrario, lo sappiamo benissimo. Infatti, dopo aver sentito dire che Bossi ha intenzione di dividere l'Italia, ci siamo mossi per cercare, con un nostro contributo, di impedirglielo. Il Miu non ha mai sottovalutato il pericolo separatista. Sul problema ha comunque mantenuto fino ad ora un atteggiamento analogo a quello che si usa in medicina preventiva, perché i "fatti" della controparte, pur gravi e in certi casi gravissimi sul piano simbolico, sono rimasti ad uno stadio virtuale, potenziale, onirico, velleitario; è più preoccupante, invece la propaganda strisciante che tenta ipocritamente di spacciare per liberale il presunto diritto di predicare e praticare discriminazioni razziste: libertà e razzismo sono infatti agli antipodi. Totalmente arbitraria, quindi, l'attribuzione a noi rivolta di "difetto di autentica coscienza liberale", a meno che non la si confonda con il silenzio e con l'indifferenza (questa, sì, sarebbe la politica dello struzzo).
Chiariamo poi, visto che ce n'è bisogno, il significato della nostra trasversalità. Il Miu si qualifica "trasversale" (un chiaro aggettivo metaforico usato in politica, tratto dalla geometria) per sottolineare che chiunque può aderire al nostro movimento, indipendentemente dall'appartenenza a qualsiasi partito: infatti ci hanno dato la firma persone di sinistra, di centro e di destra. Abbiamo proposto l'adesione anche ad iscritti della Lega, nell'ipotesi (non provocatoria) che ci fosse qualcuno contrario alla secessione. Ma nessuno del Carroccio ha aderito (con motivazioni varie).
Veniamo al problema del rispetto delle idee.
Per quanto riguarda l'esercizio della libertà d'opinione, le leggi pongono dei limiti che, se superati, sfociano in reati. E fino a che restano in vigore quelle determinate leggi, i reati rimangono.
Il rispetto delle idee altrui può avere indubbiamente limiti più vasti, ma da questo punto di vista il vero problema, in politica, è quello della maggiore o minore condivisibilità. E noi ribadiamo che non restiamo indifferenti di fronte all'ipotesi di secessione e che anzi la contrastiamo come opinione.
Il sig. Guidetti, infine, vorrebbe che gli facessimo capire perchè dobbiamo stare uniti in Italia.
I motivi sono infiniti. Su questo punto è liberissimo di intervenire qualsiasi aderente al Miu. Personalmente rispondo così: perché l'Italia è già unita; perchè stiamo andando verso un'unità ben più ampia (quella europea); perchè la tragica esperienza jugoslava dovrebbe ricordare che dobbiamo far di tutto per evitare il rischio di una guerra, evento sempre possibile quando si prospetta la modifica di confini.
Essere per l'Italia unita non significa tuttavia non riconoscere che moltissime cose vadano cambiate e che sia anche necessario cambiare mentalità. Ma questo è un altro discorso. Noi ci fermiamo qui, altrimenti rischiamo di trasformarci da movimento in partito.
Alberto Capilupi,
coordinatore del Movimento Italia Unita