la Voce di Mantova, 17 luglio 1996, pagina 6
Risposta del M.I.U all'annunciata dichiarazione d'indipendenza della Padania: interpellati consiglieri regionali, parlamentari e Anci
"Manifesteremo a settembre per l'unità"
Iniziativa parallela a quella del Carroccio: festeggiamenti anti-secessione lungo il Po
Da sinistra, Gianni Lui, Arnaldo de Pietri e Alberto Capilupi del MIU
Contro il "biscione umano" leghista del 13-15 settembre dalle sorgenti del Po alle foci, il M.I.U. (Movimento Italia Unita) propone contro-manifestazioni interregionali se non addirittura nazionali. La proposta indirizzata a tutti i partiti potrebbe sortire un secondo "biscione umano", nelle stesse giornate. Nessuna "catena", ma solo manifestazioni concentrate principalmente nei capoluoghi di provincia toccati dal Po alternative a quella del Carroccio. L'obiettivo, ovviamente, quello di riaffermare i valori dell'unità nazionale nello stesso momento in cui il partito di Bossi dovrebbe proclamare "l'indipendenza della Padania". L'iniziativa è stata anticipata da alcuni rappresentanti del Miu (che ad oggi conta oltre 400 adesioni): tre voci e tre orientamenti politici autonomi: Gianni Lui, Arnaldo De Pietri e Alberto Capilupi, promotore del movimento.
«L'idea è nata circa un mese fa - spiega Capilupi -. Si è constatato che c'era l'esigenza di coprire un vuoto, e a questa iniziativa è seguita la manifestazione dei sindaci al te, in coincidenza con la diffusione del nostro messaggio anti-secessione. Nei giorni scorsi abbiamo preso contatto con consiglieri regionali e parlamentari mantovani per diffondere tali idee presso i loro Colleghi. A breve cercheremo di coinvolgere anche l'Anci nazionale affinchè iniziative come quella recente di Mantova possano ripetersi in tutto il Paese». Gianni Lui, dal canto suo dichiara: «L'adesione a questo movimento e l'impegno perché le sue idee si diffondano trovano la loro necessità nella constatazione che quelle di Bossi sono tutt'altro che manifestazioni folkloristiche. La storia insegna che anche piccole minoranze possono creare seri problemi nella vita politica di un Paese, soprattutto quando si voglia metterne in discussione la sua unità. L'intenzione di proclamare l'indipendenza della Padania fa compiere un salto preoccupante rispetto al dibattito sul federalismo, dal quale la Lega aveva tratto le sue origini. Questa svolta secessionista deve essere fermata subito in termini unitari da parte di tutte le forze politiche, sociali, culturali e istituzionali d'Italia. Non vorrei che scoprissimo che il 16 settembre fosse già troppo tardi».
E Arnaldo De Pietri conclude: «II Miu si fa portatore dell'opinione e del disagio dei cittadini mantovani e del Nord, in genere. Un disagio che trae origine da una falsificazione culturale e politica, di cui è artefice la Lega Nord. Il dibattito sul federalismo ha valide ragioni per esistere - prova ne sia il documento firmato dai presidenti delle Regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte - e la proposta referendaria lanciata da Formigoni. Dunque, il secessionismo è un'ipotesi da respingere con ogni mezzo». (da.mat.)